Giulio422 5½ / 10 08/03/2010 10:25:31 » Rispondi personalmente non lo ritengo del tutto all' altezza dei voti presi, cmq i gusti son gusti e vanno rispettati.
La mia opinione è però diversa per questo film:
Se da un lato riesce in più di una situazione a creare situazioni forti e con un atmosfera cupa che fanno emergere il senso di angoscia che trapela in questo manicomio e soprattutto intorno al protagonista, dal altro lato:
concordo con chi dice che è molto forzata come storia, allora primo il senso di dejavu mi ha accompagnato durante tutta la pellicola, situazioni neanche poi così originali, ma riuscite in alcuni casi grazie alla scenografia e alla musica.
I ricordi del protagonista in alcuni casi mi son sembrati troppo forzati e inseriti male nel contesto, ok servono a giustificare questa sua pazzia che scopriamo avere alla fine.
Fin dal inizio è chiaro che ci troveremo davanti ad un finale con sorpresa, in questo caso particolare mi è sembrato un finale veramente troppo forzato, a sto punto veramente avrei preferito vedere il classico complotto o qualcosa di simile, ok era banale, ma almeno coerente. Lasciato libero 2 giorni così senza nessun segno che poteva far intuire nulla o quasi, forse pensandoci quando interroga le infermiere all inizio le quali ridono tutte ogni volta che parla.... ma dai... ok il regista bravo a non far intuire nulla, troppo facile creare un colpo di scena così dopo aver messo in atto un castello di sabbia così grande, questo secondo me è il vero finale banale, talmente ricercato il fatto di spiazzare lo spettatore che risulta non credibile. Giustificato dal fatto che essendo in un luogo di pazzia allora tutto è lecito.
Dubito fortemente come ho visto da alcuni che il protagonista in realtà sia impazzito nel luogo dove realmente stava svolgendo ricerche per l FBI e che accetti di farsi internare.
no non mi ha convito... avevo a sto punto preferito Deep in secret window...
buona l' interpretazione di DiCaprio, buone le musiche, ma per come film proprio non mi convince
Rand 08/03/2010 12:25:40 » Rispondi Sinceramente non mi convince il tuo spoiler, perchè a conti fatti
può benissimo essere che non sia pazzo! o altrimenti la follia ha costruito un archetipo della situazione, a cui lui si riferisce, inoltre i metodi di "cura" in realtà si rivelano drammaticamente convenzionali, lobotomie, sperimentazione di farmaci, mentre nei dialofhi iniziali il direttore parlava di una struttura all'avanguardia, dove i malati venivano capiti, senza torture... Ma questo è IL SUO PUNTO DI VISTA detto ad un paziente per assecondarlo, la realtà è molto peggio, non esiste nessuna cura, nessuna possibilità di guarigione.... Poi non è certo così prevedibile, l'ambiguità di fondo di tutta l'opera è tangibile..
attenzione però non ho scritto che il finale era scontato e prevedibile, ma ho detto che mi è parso troppo forzato, poi dai dialoghi iniziali del direttore fin troppo perfetti nel sottolineare le cure innovative che in quella struttura si applica emerge qualcosa di sinistro vedendo poi le reali condizioni dell ' ambiente che ci circonda.
purtroppo come dici tu è vero anche a volte non esistono cure e quindi si risolve tutto in maniera tragica e irreversibile....
Delfina 09/03/2010 13:20:33 » Rispondi Sono d'accordo con la tua osservazione... però secondo me la contraddizione è anche un'altra:
Di Caprio alla fine riconosce il volto dei figli nelle foto... la foto della bambina è uguale alla sua visione in sogno: quindi ne deduciamo che la bambina esisteva davvero, i dottori, anche con gli allucinogeni, non avrebbero potuto mostragli la foto di una bambina esattamente uguale ai suoi sogni. Quindi, era vero che la moglie aveva annegato i figli.
Inoltre, c'è ancora una contraddizione nella descrizione delle pratiche della clinica:
se i figli morti erano reali, come emerge alla fine, allora anche l'esperimento comportamentale sembra essere stato realizzato sul serio: però, questa cosa cozza contro le condizioni terribili dei detenuti nel faro, lasciati marcire in mezzo a celle umide e insalubri, che certo li faranno ammalare se non morire in pochi anni: allora gli psichiatri da un lato affermano di essere all'avanguardia, però dall'altro lobotomizzano e imprigionano come sadici... quindi la conclusione è che sono dei mistificatori?
Il messaggio, se è questo, è troppo confuso, oltre che inverosimile, quasi annegato nella marea di possibilità interpretative che si offrono allo spettatore. Senza contare l'enorme castello di sabbia, appunto, che crolla solo negli ultimi 10 minuti di pellicola. Abbastanza da far esasperare chiunque.
Kingsley e von sydow sono i primari, ma viene detto che il primo è della "nuova scuola" (ovvero sperimenta nuove cure per guarire effettivamente i pazienti), compreso il "role play" del film, mentre il secondo fa parte della "vecchia" (ovvero più che curarli li vorrebbe rendere inoffensivi incatendoli, o con la lobotomia). Probabilmente le condizioni dei pazienti dipendono molto dal "chi dei due in quel caso l'ha spuntata", e comunque non credo che negli anni '50 andassero molto sul sottile, probabilmente kinglsey rappresenta un'eccezione, rispetto agli standard del periodo
Delfina 09/03/2010 14:51:19 » Rispondi Concordo con la tua conclusione, negli anni 50 la psichiatria era quella delle catene e della lobotomia!
Quindi, la sola conclusione sensata è che Di Caprio era veramente pazzo.... Avrei preferito anch'io che il complotto ci fosse stato veramente, le storie che si "sgonfiano" facendoti capire che le premesse erano false, mi hanno sempre irritato. Un giallo dove l'investigatore è pazzo e quindi era tutto uno scherzo della fantasia, non lo sopporto.