julian 9 / 10 27/03/2009 21:45:39 » Rispondi Uno di quei film di cui andare fieri. Visconti pare essere Verga incarnatosi regista: a parte il progetto mai portato a termine del trittico della miseria di cui l'unico film realizzato, La terra trema, è una libera rilettura del romanzo I Malavoglia, egli porta sullo schermo gli stessi temi che, quasi un secolo prima, furono cari allo scrittore siciliano. E Rocco e i suoi fratelli potrebbe essere il manifesto programmatico del regista che li raccoglie tutti: sperequazione Nord-Sud, amori difficili, rottura del nucleo familiare, il duro lavoro che solo può ricomporlo, tutto con un cupo pessimismo di fondo che si affievolisce alla fine. Attraverso gli occhi dei 5 fratelli, straordinariamente caratterizzati e interpretati, si contempla la storia, progressivamente dal più grande al più piccolo: Vincenzo è forse il più esterno alle vicende perchè riesce a sistemarsi per conto proprio; Simone è lo scapestrato, l'irresponsabile che, alla fine di una terribile parabola, distrugge la famiglia (N'Toni); Rocco, vero protagonista, è il personaggio positivo, buono, sempre disposto a perdonare e ad aiutare Simone e che alla fine ricostruisce la famiglia (Alessi); Ciro è l'onesto lavoratore; infine Luca è la speranza per un futuro più roseo, è il suo l'ultimo, breve episodio, ma è un episodio che è più lasciato all'immaginazione dello spettatore che raccontato. 3 ore di tutto: un manuale del neorealismo appena passato e uno sguardo fiducioso (o speranzoso) al domani. Grande bianconero e la scena dello stupro è semplicemente storia.