Goldust 9 / 10 11/06/2020 12:30:43 » Rispondi Magistrale affresco di una famiglia che progressivamente viene disgregata dal suo interno, fotografato in una Milano pre-boom economico che al cinema non è ( quasi ) mai stata così buia e tentacolare. I temi della colpa, del destino, del passato che ritorna e dell'influsso squarciante dell'industrializzazione si mescolano a echi Dostoevskijani e si rincorrono in questo poderoso dramma che non risparmia nulla ai suoi protagonisti ma neanche a noi spettatori. Indimenticabili le figure archetipe presenti come i loro rispettivi interpreti ( Delon, Girardot e, una sorpresa almeno per me nel drammatico, Renato Salvatori ), senza dimenticare una mezza dozzina di scene madri di impatto emotivo inarrivabile. Ne scelgo due, ovvero l'iniziale arrivo a Milano in treno della famiglia e