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BURN regia di Peter Manus

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Ciaby     7 / 10  12/10/2009 16:16:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sarà quasi un anno che aspetto i sottotitoli inglesi di questo film thailandese, che mi aveva incuriosito grazie ad un argomento originale (trovatemi un film horror sulle combustioni umane e mi azzittirò, senza però contare l'episodio di Miike per "MPD Psycho") e al mio amore per gli horror orientali.

Ora. Il mio desiderio si è esaudito.
I sottotitoli sono disponibili da giusto un paio di giorni e, finalmente, ho potuto vedere questo film thailandese, visibilmente ad alto budget (confezionato perfettamente, con attori di grande talento, musiche notevoli ed effetti speciali sconvolgenti).

Francamente non sapevo se essere felice o meno, visto che alla regia si trova Peter Manus, regista dell'improponibile horror telefonico "9999999" , ma più il film scorre e più ci si rende conto di quanto "Burn" possa coinvolgere con fermezza e diligenza. E' un film senza pretese, ammettiamolo subito, un po' come lo fu anche il debutto del regista, ma almeno qui si ha una certa coerenza di cinema: "Burn" è diretto, confezionato e fotografato molto bene, con il vezzo del cinema di mainstream. Ma pur godendo di una confezione impeccabile, bisogna considerare "Burn" come un film di bieco intrattenimento, senza un punto in grado di portarlo a capo della storia del cinema di genere mondiale, senza troppe invenzioni registiche, "Burn" scorre e quasi non lascia traccia.

E' sorprendente, però, notare quanto il film possa viaggiare tra il thriller e l'horror senza mai usufruire dei clichè del cinema di paura, riuscendo ad essere un piacevole diversivo.
Se bisogna trovare una pecca in "Burn" è sicuramente il fatto di essere troppo americano. Peter Manus struttura il suo thriller sulle basi del cinema di genere yankee e lo si vede benissimo, in quanto è più l'azione a pervalere, finendo in sbocchi di violenza improvvisa (lotte estenuanti, estintori sbattuti in testa e tanti corpi carbonizzati), finendo nella spiegazione del mistero che un po' delude, rinunciando ad ogni elemento sovrannaturale, preferendo una chiusura del cerchio razionale da poliziesco. Tutto è troppo razionale, pensato, tipico del cinema hollywoodiano.
Ma se non altro questo thrillerozzo, oltre ad essere un passo in avanti per Manus, si presenta come un ottimo film di intrattenimento: Scorre benissimo e leggero, avvince e coinvolge perfettamente, grazie soprattutto ad una recitazione sopra la media.

Buono.