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MORTE A VENEZIA regia di Luchino Visconti

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quaker     9½ / 10  21/11/2007 00:04:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Diamo per scontato che fotografia, musica, interpretazione e regia sono eccellenti. Al capolavoro manca qualcosa (poco, ma manca), ed è proprio il film. Visconti non poteva sperare di girare con piena convinzione un'opera su sé stesso, mentre T. Mann era capace di scrivere un racconto autobiografico (perché il racconto Morte a Venezia è tutto vero, tranne ovviamente la morte di Mann). Il regista e lo scrittore sono culturalmente agli antipodi. Il tedesco è il borghese, impolitico (ma strenuo oppositore del Nazismo, e fuggirà dalla Germania nel '33), nazionalista (ma morirà cittadino svizzero). L'italiano è aristocratico, decadente, comunista, omosessuale, amatissimo e narcisista, che non ha mai fatto nulla di eroico in via sua; per giunta veniva sospettato a sinistra, ed emarginato molto spesso proprio dal PCI (che non lo amava affatto e gli imponeva film neorealisti, che magari, come Rocco, e Bellissima, erano anche dei grandi film).
Come Visconti abbia potuto pensare di girare proprio Morte a Venezia è per me un mistero. Il risultato è un'opera magistrale, ma fredda. Perché tutta la sua maniacale cura per i particolari non può essere riversata, senza rischiare di diventare pura maniera, in un racconto in cui l'autore si ritrova come personaggio.
Detto tutto questo, guardatelo perché, per tutte le grandi qualità sia di Visconti, che soprattutto dei suoi interpreti, che di Suso Cecchi, il film merita molto.