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MORTE A VENEZIA regia di Luchino Visconti

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ULTRAVIOLENCE78     8 / 10  20/10/2007 16:56:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La perfezione dell'arte non coincide con la realtà prosaica; l'artista non può coincidere con l'uomo.
Gustav, dopo la morte della figlia, decide di rinnegare e rifiutare la realtà e il mondo esterno che lo circonda e di assorgersi integralmente nella sua musica, al fine di sublimare la propria esistenza e di cristallizzarla in qualche modo.
Questa sua tensione alla perfezione, alla ricerca di canoni estetici imperituri, sia per la propria anima che per il proprio corpo, si infrange con l'instabilità e la suscettibilità del proprio "essere uomo".
La vita non significa irregimentarsi in regole e forme rigide. Questa è morte. La vita è fatta di passioni, sangue, errori, imperfezione. L'incontro con il giovane Tadzio costituirà la stura per questa nuova consapevolezza, e renderà Gustav conscio della fallacia dello stile di vita e dell'ideale che fin a quel momento inseguiva.
Anche qui -come in altre opere di Visconti- si ripresenta il tema del tempo che passa silenzioso e inesorabile, immortalato splendidamente dalla metafora della clessidra.
Notevole la fotografia.
Un pò lunghe, a mio avviso, alcune sequenze. Comunque un gran Film.