caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE FUNERAL regia di Itami Juzo

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Tumassa84     9 / 10  03/04/2012 04:11:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Itami Juzo esordisce alla regia all'età di 50 anni con "Il Funerale", film in cui raggiunge vette di eccellenza che purtroppo non riuscirà più a eguagliare nei suoi, comunque apprezzabili, lavori futuri.

L'incipit del film vede un anziano signore tornare a casa dopo l'annuale controllo medico, raggiante per essere stato assicurato di essere in buonissimo stato di salute. Purtroppo, però, la sera stessa egli ha un improvviso attacco di cuore e il trasporto all'ospedale si rivela inutile. La morte di quest'uomo farà catapultare tutti i membri della famiglia in una tragicomica odissea della durata di tre giorni: il funerale giapponese. Lo sguardo di Itami sui convenevoli, le anacronistiche ritualità e le vuote formalità che costellano le varie tappe vita del giapponese medio è davvero spietato e nel contempo esilarante. Ognuno dei personaggi del film è impegnato a rincorrere disperatamente le regole imposte da una tradizione ormai lontana, estranea alla loro vita quotidiana nel Giappone moderno. Esemplare la scena in cui il giorno della veglia il monaco porge la sua preghiera al defunto, e nessuno dei presenti riesce a tenere la postura giusta per il dolore alle gambe. O ancora, quando al momento di chiudere la bara, tutti i membri della famiglia devono dare un colpetto sul chiodo come proforma per fare finta di chiuderla, mentre poi a pensarci sarà un estraneo che in quattro e quattrotto con due colpi di martello chiuderà tutti i chiodi. Tale scena mostra bene come siano vuoti e ormai senza significato tali riti, esageratamente lunghi e cerimoniosi quando poi i veri gesti pratici (in questo caso l'atto di chiudere la bara) vengono fatti in maniera fredda e spiccia.

Molti sono i momenti di comicità pura, in quella che comunque rimane soprattutto una divertente commedia, al di là della critica sociale. L'esilarante videocassetta su come comportarsi a un funerale, la telefonata nel bel mezzo della preghiera del monaco, la scena del tradimento in mezzo al bosco, le varie situazioni con gli anziani un po' rintontiti dall'età ne sono tutti efficaci esempi. Ed è abbastanza singolare per un film giapponese mescolare comicità e ironia a critica sociale e tematiche profonde e delicate come la morte e il superamento del lutto. In Giappone infatti si tende a tenere la comicità fuori dai temi seri e a relegarla come a un semplice strumento per ridere, non per riflettere. Ed è questo il motivo per cui nel Sol Levante la satira praticamente non esiste, e anche l'ironia non è molto ben vista. La comicità che si vede in tv o che si sente anche nei discorsi per strada è quasi esclusivamente demenziale, e serve solamente per far ridere senza alcuna pretesa di criticare la società o la politica. E' anche per questo che "Il Funerale" è un film molto importante: si tratta infatti di un eccellente e prezioso esempio piuttosto raro nel suo genere.

Esteticamente poi il film non è da meno. Itami infatti utilizza magistralmente svariate tecniche (lunghi piani sequenza, bellissimi movimenti di macchina, primi piani, profondità di campo), combinandole insieme in maniera perfetta e il risultato è veramente eccellente; un'opera raffinata ed elegante il cui stile si addice a quello di un film leggero nei toni ma impegnato e profondo nei contenuti.