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BASTA CHE FUNZIONI regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  23/12/2009 14:35:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Boris è un anziano scorbutico,maniacale e pieno di nevrosi,fornito di grande cultura utilizza modi estremamente sarcastici e fin troppo diretti per relazionarsi con il prossimo.
Melody è giovane,molto bella e incarna lo stereotipo della ragazza del sud,innocente e poco istruita.
Sarebbe impossibile pronosticare una relazione appagante tra due così differenti personalità,ed invece questa matura a dispetto di ogni pregiudizio.Allen non pretende di spiegare le motivazioni di un avvenimento così anomalo,ma si limita ad accettarne l’esistenza,insomma,come da titolo,basta che funzioni.
Il regista abbatte i muri delle convenzioni tendendo a dimostrare come un rapporto possa essere una questione di incastri inspiegabili,quasi alchemici,non sempre sostenuti da ordinaria razionalità.
Le due parti in causa si completano,Melody è come un contenitore vuoto che viene riempito dalla saggezza e dal sapere di Boris,il quale trova nelle squisite doti della fanciulla un equilibrio che gli rende più tollerabile il mondo circostante.
Il sapere può equivalere a prigionia,perché consente di analizzare il mondo con occhi consapevoli e quindi disincantati,ma è strumento imprescindibile per la ricerca della libertà e della scelta senza vincoli,come infatti accadrà a Melody e al suo nucleo famigliare,investiti inconsapevolmente dall’attitudine solo in apparenza distruttiva di Boris.Il tutto si riduce ad una questione di scelte e di prospettive,di capacità di adeguarsi al mondo senza necessariamente piegarsi a consuetudini e formalità.
Siamo lontani dall’eccellenza del primo Allen,ma il regista/attore dopo il pessimo “Vicky Cristina Barcelona” e gli scialbi “Scoop” e “Sogni e Delitti” si risveglia dal torpore artistico in cui era precipitato e, pur proponendo temi che si ripetono spesso nella sua filmografia, torna a proporre un lavoro divertente basato su situazioni molto verbose ed al tempo stesso parecchio dinamiche grazie alla deliziosa energia dei dialoghi.
Non mancano tempi morti e alcune irritanti tendenze all’autoincensamento (Boris è certamente l’alter-ego di Allen),situazioni accomodanti o stucchevoli,ma il lavoro è da premiarsi in quanto ci restituisce un autore in buona forma.
Invia una mail all'autore del commento Totius  02/01/2010 13:14:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pessimo "Vicky Cristina Barcellona"? Non direi proprio. Può non esserti piaciuto, ma pessimo per me è "Alex l'ariete", non un film di Woody Allen. Fosse anche uno short pubblicitario.
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  02/01/2010 18:07:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci mancherebbe,è solo un mio giudizio,opinabile quanto si vuole.Comunque pessimo è inteso rispetto la qualità totale della filmografia di Allen...quanto a "Alex l'ariete"...beh,quello non può essere neppure considerato un film ;)