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DUE FRATELLI regia di Jean-Jacques Annaud

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stratoZ     7 / 10  04/04/2024 12:47:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Annaud prosegue il discorso animalista che aveva già intrapreso con "L'ours", cambia soggetti, al posto degli orsetti ci sono i tigrotti, cambia ambientazione, spostandosi dalle Alpi al Sud est asiatico ma non cambia le intenzioni, "Deux Freres" è una fiabetta eco-animalista niente male, appassionante, empatica, emozionante, spesso anche un po' di parte e manichea nel descrivere le parti, ma lancia un messaggio in buona fede.

La storia narra di questi due tigrotti che con i genitori vivono nella giungla, dopo una breve introduzione che già fa molto empatizzare con gli animali arrivano subito i primi problemi, con l'uomo invasore del loro habitat che darà loro la caccia, per motivi prettamente economici, qui c'è un viscidissimo Guy Pearce, caspita lui ha sta faccia da viscido, non ci può fare niente, sembra proprio nato per essere un personaggio infame, che depreda i templi buddhisti per rivendere i reperti, e allo stesso tempo, ne approfitta per aumentare il fatturato, si fa per dire, uccidendo le tigri grandi e catturando i tigrotti poi da rivendere o donare in qualche modo, è da questi episodi che purtroppo, spezzando il cuore allo spettatore, la famiglia verrà divisa, con i due tigrotti che avranno destini differenti e cresceranno l'uno lontano dall'altro.
E' in questa fase che viene denunciato lo sfruttamento e il denaturamento degli animali operato dall'uomo, un tigrotto verrà preso dal circo per i loro spettacoli, rinchiuso in una gabbia di qualche metro quadro e addestrato per le pratiche circensi, da notare anche come venga trattata la tigre più vecchia, ormai non in grado di mantenere una grande prestanza fisica, che appena viene fiutata la possibilità di trarre un po' di profitto, viene liquidata all'istante, come fosse un oggetto.
L'altro tigrotto finirà in una casa, adottato da un bambino figlio dell'amministratore, che però dopo le provocazioni del cane della famiglia ne farà un bel ragù e verrà cacciato via, finendo in cattività, anch'esso in una gabbia, al buio, tenuto quasi come un trofeo.

Poi si arriva a quell'emozionante scena del confronto tra le due tigri, una delle scene madri del film, ormai cresciute, messe nel ring a combattere per dare spettacolo agli spettatori, mi è venuto un brividino quando si sono riconosciuti a vicenda e hanno smesso di lottare ed è stata anche una bella soddisfazione vedere un po' di aggressioni allo staff, poco da fare.

Annaud mette in scena il tutto con classe, delle belle ambientazioni e una fotografia che valorizza molto gli ambienti storici e naturali del luogo, carica il film di buoni sentimenti e un po' di melassa ma lancia un messaggio forte e chiaro di pacifica convivenza e reciproco rispetto della natura essendo consapevoli degli spazi che le appartengono.