Ci sono cento e più aggettivi per descrivere questo Paradiso Dello Zio, film in cui il bravissimo regista Shinji Imaoka scatena la sua follia, che in altre pellicole da me precedentemete visionate si poteva semplicemente intravedere (palle da bowling parlanti, ragazze che si comportano come rane). Qui no. Qui la pazzia dilaga. Non vederla significa non vedere il film. Uncle's Paradise è una pellicola su un uomo che, in amore, non trova mai pace, limitandosi ad avere rapporti sessuali di poco conto con le prime ragazzuole che gli capitano a tiro. E come sempre, Shinji Imaoka amalgama drammi dei personaggi a situazioni erotiche (qui quasi sempre presenti), aggiungendoci un po' della sua -malata- immaginazione (probabilmente già scatenata in Bottled Vulva, che però non ho avuto la fortuna di vedere). Ciò che ne esce fuori è un'autentica, micidiale bomba di follia, che arriva persino a sfociare nel sovrannaturale.
Trama interessante e misteriosa. Chi è la donna nei sogni dello zio? Boh, non si sa, a meno che non si prova a dare una propria interpretazione al film. E secondo me....
Quella donna, come dice lo zio, è l'amore della sua vita. Un amore che, però, appare solo nel mondo onirico, costringendo il povero signore a cambiare ragazza ogni due per tre, appagandosi sessualmente, ma mai sentimentalmente.
Peccato solo per alcune scene che, probabilmente a causa di un bassissimo budget, ridicolizzano in parte il film. Si va da serpenti di plastica, a ragnoni finti, a pustole disegnate con il pennarello nero...per non parlare dei tentacoli del calamaro gigante!
Ma tutto sommato, Uncle's Paradise è un film...decisamente difficile da descrivere. A volte inquieta, a volte diverte (le espressioni allucinate dello zio quando ha un erezione sono impagabili). Decisamente l'opera migliore del talentuosissimo regista. Da vedere!