kowalsky 7½ / 10 21/03/2009 18:22:09 » Rispondi Premesso che considero Romero uno dei più grandi cineasti dell'universo umano (anzi, sull'"universo umano"), però non riesco a controllare la mia ammirazione per la sua proverbiale capacità tecnica rispetto a un film che, sul piano psicologico, non gioca perfettamente le sue carte. Al di là dei riferimenti a Hitchcock (l'epilogo con lo stormo di uccelli è da antologia del cinema) e Cronenberg, "La metà oscura" sembra un film perfetto ma anche (fin troppo) "costruito", perdendo spontaneità proprio quando dovrebbe interagire come metafora dello scrittore, del "doppio" à la Stevenson e sulla nostra "seconda natura" ("Lo scrittore deve spingere fuori dalla gabbia l'entità interiore" cfr.). Sorprendente la "doppia" performance di Hutton, ma la sensazione è che il tutto sia - per quanto abilmente congegnato - anche un pò raggelato. Il voto è di stima per un grande autore, e anche per la sua indubbia capacità a spingersi "oltre" (tecnicamente) arrivando proprio nell'epilogo - così insolito per lui - a sperimentare una via inedita di comunicativa.