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MONKEY SHINES - ESPERIMENTO NEL TERRORE regia di George A. Romero

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  29/04/2009 18:23:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo le critiche di carattere sociale e la lettura delle dinamiche psicologiche legate alla paura, che percorrono la trilogia degli “zombie” (destinata a divenire in seguito una quadrilogia), George A. Romero, con “Monkey shines”, passa a una disamina antropologica incentrata, da un lato, sulla ferinità insita nell’uomo, dall’altro sulle differenziali che distinguono quest’ultimo dalla bestia. L’uomo è come un animale? No: è peggio. In lui l’apparato istintuale si unisce alla ragione che se, per un verso, lo innalza a essere superiore, per un altro lo rende incommensurabilmente cinico e spietato, poiché lo dota della capacità di mentire, di essere subdolo e, di conseguenza, più malvagio di qualsiasi bestia. Il film si gioca fondamentalmente su questo raffronto: il rapporto simbiotico tra il protagonista e la scimmietta è funzionale alla rappresentazione dei punti di contatto tra le due specie: sull’una si riflettono le pulsioni dell’altra. Ma quando si tratta di utilizzare l’ingegno (malefico), è sempre l’uomo ad avere la meglio. E non serviranno i tentativi dello scienziato di inculcare nell’animale l’intelligenza umana: la natura annulla le presunte conquiste della scienza, travolgendole con l’impeto irrefrenabile degli istinti. Collateralmente viene rappresentato (attraverso il sentimento puro e disinteressato di una donna) il tema dell’amore, che controbilancia la potenziale nequizia del soggetto, riscattandolo (almeno parzialmente) dalla sua natura ferina.
Finale a parte, e fatta salva qualche ingenuità, si tratta comunque di un film riuscito (anche se gli effetti orrorifici degli “zombie” rimangono di un livello superiore), che peraltro fa leva su un’idea di fondo più che valida.