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LUPIN III E IL CASTELLO DI CAGLIOSTRO regia di Hayao Miyazaki

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hghgg     8 / 10  13/12/2015 21:39:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Lu-pen Lu-pen, l'incorregibile Lu-pen Lu-pen, l'inafferrabile" Quante volte ho sentito questo motivetto nei tanti pomeriggi targati merdiaset, rai e super3 occupatissimi pomeriggi stracolmi di DragonBall, Yattaman, Alvaro e Camilla, Melevisione, Gigi la trottola, Holli e Benji e, tra le cose migliori, appunto il mitico anime con protagonisti Lupin III, Jigen, Goemon, Zenigata e Fujiko tratto dallo splendido fumetto di Monkey Punch.

Chi l'avrebbe mai detto che più tardi, con gli anni, la strada dei miei ricordi su Lupin si sarebbe incrociata con la mia ammirazione per le opere di un grande regista come Hayao Miyazaki.

"Lupin e il castello di Cagliostro" è il miglior lungometraggio di Lupin e decisamente una delle migliori uscite del personaggio tra cinema e tv al di la del manga.
Ed è il primo lungometraggio di Miyazaki in qualità di regista, lui che si era distinto fino a quel momento come autore della serie "Conan" (1978) e in qualità di già eccellente e caratteristico disegnatore aveva stretto, dalla fine degli anni '60, stabile e forte amicizia con Isao Takahata autore e regista di anime come "Heidi" (1974, si, proprio lei, quella delle educate capre e dei gai monti) e "Anna dai capelli rossi" (coeva a questo lungometraggio) serie di cui Miyazaki è stato disegnatore e autore degli inconfondibili sfondi e paesaggi, soprattutto (quindi pure le montagne che ridono sono sue). Insieme poi avevano già lavorato su alcune puntate dell'anime di Lupin, elemento quindi niente affatto nuovo a Miyazaki nel 1979.
Cosa faranno insieme questi due signori a partire dalla metà degli anni '80 non c'è nemmeno bisogno d dirlo ovviamente. E tra l'altro uno, Takahata dico, che fa roba come "Heidi" (allegria) e "Anna dai capelli rossi" (allegria doppia) prima o poi ad colpo al cuore come "Una tomba per le lucciole" era ovvio ci arrivasse.

Ma torniamo a Miyazaki e al suo primo lungometraggio in cui per la prima volta deve affrontare come regista, disegnatore e principale autore il personaggio di Punch in un prodotto di più ampio respiro. Lo fa ottimamente, costruendo un film divertentissimo e privo di tempi morti, sempre capace di appassionare e divertire lo spettatore tra l'altro pregno di scene memorabili (il duello sulle lancette della torre dell'orologio alla fine è un discreto esempio direi) con una regia ispirata e con personaggi, oltre ovviamente ai soliti noti, molto riusciti, dall'antagonista alla principessa Clarisse.

Disegni eccellenti, i migliori mai visti su Lupin, per nulla invecchiati. Certo un po' acerbi rispetto a certi fasti futuri, d'altronde c'è chi considera ancora un po' acerbi (giustamente) i magnifici disegni e la grafica di "Nausicaa" quindi figurarsi questi di "Lupin". La sequenza finale con le rovine dell'antica città romana sorta dal lago, con i templi invasi da cristalline cascate e torrenti è un capolavoro di animazione e disegno e anticipa quell'ossessione meravigliosa del regista per il Bello (TotoroTotoroTotoroTotoroTotoro). Un incanto.

Sulla gestione dei personaggi be, Miyazaki sa bene come trattarli. Lupin qui è straordinario, molto sfaccettato, diviso tra scanzonatezza e un tocco di poesia romantica, un gigante. Zenigata meraviglioso, la sua alleanza con Lupin vale da sola tutto il film; ben dosate le apparizioni di Fujiko, càzzutissima in questo lungometraggio mentre purtroppo quando il ritmo diventa più scatenato, l'azione cresce, nella parte finale, non viene dato poi molto spazio a Goemon e Jigen, soprattutto quest'ultimo, personaggio che non manca di naturali carisma e magnetismo anche in questa occasione ma che è un po' sotto-utilizzato, pochi numeri dei suoi, almeno Goemon ha il tempo di affettare qualche nemico anche se giusto in un paio di scene e 15 secondi in tutto.

In un "Lupin" maturo come questo tuttavia il triangolo Lupin-Clarisse-Cagliostro occupa una posizione troppo importante e centrale nello sviluppo del film che ha una scrittura molto valida e ben costruita soprattutto per gli standard dell'anime.

Mi dispiace solo di aver beccato probabilmente l'edizione con il doppiaggio più strònzo.

Bellissimo dunque l'esordio come regista e disegnatore cinematografico per Miyazaki, un Miya "primordiale" ovviamente, stretto nella morsa di un personaggio e uno stile non suoi; lo stile, le idee, le caratteristiche di questo regista tutti impareranno a conoscerle fin troppo bene qualche anno più tardi con quel capolavoro di "Nausicaa" film apripista alla fondazione del Ghibli.

"Lu-pen Lu-pen..."