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UOMINI DI DOMENICA regia di Curt Siodmak, Robert Siodmak, Edgar G. Ulmer, Fred Zinnemann

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Invia una mail all'autore del commento wega     7 / 10  25/06/2009 19:02:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Menschen am Sonntag" è un film importantissimo da vedere e conoscere per ogni cinefilo. Si tratta praticamente della prima esperienza cinematografica di una manciata di pezzi grossi del Cinema mondiale: Robert Siodmak, Edgar Ullmer, Fred Zinnemann e soprattutto Billy Wilder; fotografato niente poco di meno che da Schuftan, il genio dell' espressionismo al servizio di Fritz Lang. Tutti registi che saranno costretti - causa hitler, e ripercussioni antisemiti - a lasciare la Germania prima dell' avvento del nazismo, per lo meno citando Wilder: "ho deciso di andare ad Hollywood qualche anno prima". Ma ci rendiamo conto che film come "Viale del Tramonto", "La Scala a Chiocciola", "Detour", "Mezzogiorno di Fuoco" non sarebbero mai venuti alla luce?. Sceneggiato da Billy Wilder, "Uomini di Domenica" rompe le rigidi convenzioni dell' UFA di allora (forse il corrispettivo di Blasetti per l' Italia e il fascismo) nel suo stampo documentaristico che rimanda senza ombra di dubbio alla Folla di Vidor, forse il film più amato da Wilder. Curioso come il fotografo di questa Berlino "reale" sia lo stesso della Metropoli(s) espressionista e fantascientifica di appena due anni prima. La regia invece è tutta del binomio Siodmak/Ullmer, evidentissima nella sua costante ripresa in profondità di campo. Il film è compreso tra il sabato ed il lunedì successivo, al centro la Domenica come evento ricreativo, delle occasioni, terreno fertile per un Wilder non ancora al 100% (del travestimento non c' è traccia), ma in una storia comunque che tra i suoi litigi coniugali, la corte alla donna, l' equivoco dimostrano come Lubitsch sia stato il mentore assoluto del Wilder regista e sceneggiatore. Pochi protagonisti. Un autista di taxi, la sua donna, un giovane rappresente di vini, una bruna alla fermata del tram, la sua amica, un appuntamento tra i quattro (escludendo la donna del tassinaro) per la Domenica nei boschi vicino ad un lago, una foto di Greta Garbo puntata su una parete (e un film con la Garbo, Wilder, per Lubitsch lo sceneggierà per davvero) e una Berlino ripresa in tutte le sue sfaccettature, tutti i suoi angoli, un film girato veramente in strada. Sarà al lago San Nicola, comunque, che si svilupperà la vicenda, ancora lubitschiana appunto, in un pomeriggio soleggiato di una Domenica qualunque, di persone qualunque che anticipa di molto il Capolavoro di Renoir "Una Gita in Campagna"; non v' è paragone, comunque. E il lunedì si ricomincia tutto come se niente fosse, il solito tran tran.