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L'INQUILINO DEL TERZO PIANO regia di Roman Polanski

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JOKER1926     6½ / 10  21/06/2009 00:11:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"L'inquilino del terzo piano" di Roman Polanski è un film drammatico che sfocia in concetti psicologici/metafisici, il regista (attore allo stesso tempo) delinea dietro un sontuoso ed impeccabile lavoro tecnico delle caratteristiche linee di pensiero che sfociano di conseguenza in problemi esistenziali avviluppati nella sfera di vita sociale, insomma in questo prodotto di Polanski è trattato il concetto, o meglio il problema dell'integrazione, della "fusione" civile di un "inquilino" del mondo nel tessuto sociale fatto ovviamente da discriminazione e pregiudizi, il personaggio interpretato da uno straripante Roman Polanski deve imbattersi con personaggi strani che superano, senza indugi, il confine di "normalità" trasvolando le are del grottesco; Trelkovsky è dunque un personaggio misterioso e ambiguo…

Il film oltre ai pensieri politici/sociali delimita in modo ermetico concetti riguardo la Reincarnazione e alla fatiscente "anticamera" della morte delineando, in modo simbolico e a tratti inquietante una sorta di "assaggio" della morte, la cartolina potrebbe rappresentare un "tangibile" esempio dell'aldilà; anche l'episodio del dente trova spiegazioni teoretiche, infatti tale dente è il "ricordo" della "mummia", ovvero il "pezzo umano" è segno di immortalità, insomma queste simbologie si rifanno ad un ciclo infinito di vita e di morte e delineano concetti prettamente astrusi terminanti in espansioni intellettive poco addomesticabili…

"L'inquilino del terzo piano" dunque cerca di "diffondere" dei particolari "giochi" della psiche umana, da notare ovviamente i vari oggetti che fanno rima con metafora, simbologia; Roman Polanski riesce ad impiantare tutte le sue "vaghe" (ma allo stesso abbastanza "intriganti") concezioni sulla "anteprima" della morte costernata da rimorsi e desideri utopistici di vita "non vissuta", in pratica Simone/Trelkovsky è con ogni probabilità un "inganno" della mente colmo di richiami e di rivalse "inattuabili" che pongono le basi su concetti sessuali che si intrecciano con clamorosi rimpianti e sensi di "amore"…
Inoltre il regista approfittando del suo "disegno" metafisico inoltra, introduce nel suo prodotto cinematografico sequenze suggestive ma un po' bizzarre e illogiche, ma come detto davvero agghiaccianti e molto misteriose.

"L'inquilino del terzo piano" in linea sommaria presenta diversi ed importanti pregi, sul piano tecnico innanzitutto da sottolineare la buona e curata fotografia, le atmosfere "soffocanti" , le musiche "cupe" e tormentose e il cast che, capeggiato dall'inossidabile Roman, riesce ad impressionare non poco lo spettatore; ovvio, oltre ad una fastosa esposizione di tante piccole sublimità ci sono da evidenziare anche delle pecche come il ritmo della pellicola davvero basso e il troppo "auto compiacimento" registico che si sofferma troppo sulla cura (a tratti megalomane e "maniacale") degli scenari e di determinati aneddoti tanto da "enfatizzare" eccessivamente la pellicola racchiudendola, di conseguenza, in un alone quasi barocco e a tratti davvero poco effervescente…
bulldog  18/09/2009 16:43:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
aho aaa jokeree ma che ca.z.z stai a dì?
Ma te li studi anche sti obrobri di commenti?