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ROSEMARY'S BABY - NASTRO ROSSO A NEW YORK regia di Roman Polanski

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Ciumi     9 / 10  02/07/2009 17:37:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi ha ricordato, per certi aspetti, “Repulsion”.
Ma esiste una differenza sostanziale. Se l’isolamento ossessivo di Carol in “Repulsion” era frutto di un delirio intrinseco, quello di Rosemary (apparentemente altrettanto irrazionale) è fondato sulla convinzione di una presenza demoniaca tutt’altro che interiore. Pura follia? …forse no.
Ambientandolo in una New York “vampiresca”, Polanski realizza uno dei suoi film più macabri e claustrofobici.
Capolavoro assoluto dell’horror (e non solo), la sua funzionalità sta nel mettere in discussione la sua stessa ambiguità; ciò che sembra essere invenzione dell’inconscio diviene invece una verità fin troppo chiara.
Polansky ci svela la presenza inconfutabile del “maligno”. Ma non ci mostra il suo volto. Lascia solo che il dolce sguardo di Rosemary si rassegni a cullarlo.