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ROSEMARY'S BABY - NASTRO ROSSO A NEW YORK regia di Roman Polanski

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CinemAlex     7½ / 10  02/07/2007 16:59:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Direttamente dal romanzo di Ira Levin, ecco un lungometraggio disturbante di mente, eccellente nello spessore.

Il fim spazia tra due facce della stessa medaglia: nella prima ritroviamo degli eventi “ilari” e lieti, vedi il trasloco, la cordialità dei vicini, la piena premura del marito, finanche un bebé in arrivo. Nel secondo risvolto una realtà che si profila ben peggiore di ogni incubo o allucinazione umana. L’istinto di protezione della madre per il bambino nascituro(interpretata con lena da una esile e fragile Mia Farrow) è contrapposto al duro e oscuro incerto di tutta una serie di congiure macabre e maledette. Ne esce fuori un senso di solitudine sibillino e straziante, ossia impotenza soffocante che quasi ti spezza le ossa, ti fa male dentro. Il male è rappresentato con forti connotazioni umane, un magniloquio delle brutture che vediamo quotidianamente al lavoro, a scuola, nelle strade e cosi’ via: confusione, malizia, rabbia, invidia, falsità, bigottismo, ricchezza, invidia, concorrenza, superficialità, stupidità, apparenza, ignoranza. Satana, se esistesse davvero, troverebbe strade maestre spianate insinuandosi in queste insicurezze e paure. Se spenta la tv pensiamo che la graziosa moglie incinta di Polanski non molto tempo dopo la nomina oscar del film, è deceduta veramente per via proprio di una congrega satanica…. Tutto ciò è molto triste……