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ROSEMARY'S BABY - NASTRO ROSSO A NEW YORK regia di Roman Polanski

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Adri2004     10 / 10  09/09/2006 10:40:39 » Rispondi
La forza fondamentale di questo film è il suo realismo, la sua credibilità. Questo film descrive e cattura il flusso di emozioni che esiste fra un uomo e la moglie, in un modo che nessuna pellicola aveva mai fatto prima. Si potrebbe immaginare che i due possano essere sposati sul serio. È così facile vedere questa gente come persone reali, perché ne abbiamo gli stessi pregi e gli stessi difetti. È questa la forza che permea tutto il film; e quando la storia diviene irreale, allora inizia il terrore reale. Polanski si trova alle prese con i cliches di Hollywood e li rielabora: le streghe non portano più vestiti neri lunghi e cappelli a punta ma sono una donna anziana e suo marito che vivono in una costruzione gotica a New York. Ruth Gordon è eccezionale: interpreta la parte di Minnie Castevet con una tale abilità che è difficile immaginare chiunque altra nel ruolo. Vestita come un clown con troppo trucco, ficcando giù nella gola di Rosemary i suoi beveroni nutrizionali e facendo il suo meglio per mettersi in mezzo alla sua vita, infastidisce e affascina; chi penserebbe mai che una strega possa realmente essere così irritante e petulante? Guy Woodhouse, interpretato da John Cassavetes, è un patetico e vuoto furfante: mi domando quanti altri attori farebbero la stessa cosa con tale bravura. Sorprendente Mia Farrow nella parte di questa donna intrappolata in una situazione tra realtà ed allucinazione.
Gli effetti speciali possono solo aiutare a condividere la paura, e in Rosemary’s Baby vengono usate dosi enormi di suspence piuttosto che contare solamente sugli effetti speciali.
In definitiva un grande, originale ed intelligente horror film.

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