PRAYERS FOR BOBBY regia di Russell Mucahy

ma è il suicidio

incantevole la scena la madre, scoprendo la morte del figlio, sbatte con forza sulle sbarre dell'ingresso del suo posto di lavoro, mentre le sue colleghe guardano la scena stupite. Quelle sbarre rappresentano un po' la gabbia interiore in cui questa madre era intrappolata e non riusciva ad uscire, che è la gabbia del pregiudizio e dell'ignoranza.

Bobby è stato vittima di un'ingiustizia e di una prepotenza che nasce da uno stupidissimo bigottismo cristiano, molto forte negli anni 70 e negli studi uniti d'America all'epoca. Nulla o nessuno potrà risarcire il danno della sua morte. Ma la madre, finalmente venuta a conoscenza di chi sono gli omosessuali, inizia una lotta personale in difesa dei loro diritti, tentando di evitare che ciò che è successo a suo figlio succede di nuovo a qualcun altro. Non è giusto. Bisogna far capire agli adolescenti che non sono soli e che la loro sessualità non è un problema. L'omofobia, semmai, soprattutto quella che nasce da un integralismo religioso, è il morbo della nostra società.