elio91 7½ / 10 11/12/2011 14:05:24 » Rispondi Va lodato questo film per vari motivo. Prima di tutto non annoia mai, non c'è un secondo in cui l'interesse dello spettatore cali e viene risucchiato completamente nel racconto. Un racconto che inevitabilmente sa di già visto, e contribuisce a questo lo stesso Jeff Bridges: il suo ruolo è simile e quasi uguale a quello del "salvatore" del pazzo Williams ne La Leggenda del Re Pescatore. E grossomodo il rapporto che si vene a creare tra lui e il paziente Prot è lo stesso: da scetticismo a empatia fino al completo adattamento sulla stessa linea di pensiero. A renderlo originale sono invece i continui riferimenti fantascientifici e filosofici forse non approfonditi a dovere, ma che riescono a restituire appieno il complesso di una storia che non si esaurisce nell'ambito psicologico e che forse parla anche d'altro. Il finale in questo senso è evidente: buchi neri e cose inspiegabili o per meglio dire interpretabili come meglio si crede. Non è furbizia, è la fine di un percorso molto più profondo di quel che si crede, in cui l'alieno Prot in ogni caso è riconoscibile come tale (sia esso extraterrestre o alieno nel senso di alienato perfino tra i matti). è un personaggio di una positività impressionante, ed è bello che il grandissimo Kevin Spacey lo interpreti senza scadere mai nel cliché del visionario svalvolato. è pieno di curiosità, è un oggetto estraneo che capisci non appartenere del tutto al luogo in cui è. è davvero un abitante di K-Pax. Altro punto di merito: mancano i "cattivi"; nessun personaggio prevaricatore nei confronti di Spacey che non sia sé stesso. Ad aiutare Spacey è l'altro protagonista, un Bridges ottimo come suo solito. Anche grazie a questi due giganti, questo film avrebbe meritato più visibilità di quella che (non) ha avuto.