Morfeo 10 / 10 07/11/2003 10:09:57 » Rispondi È il soldini che preferisco, che racconta con discrezione di infanzie violate, passioni che si aggrappano alle persone, solitudini d’immigrati. L’autobus che porta Tobias in fabbrica, è quasi un orologio, come quelli che fabbrica il protagonista. Tutto è avvolto in un grigiofreddo, che sembra senza possibilità di riscatto, ma Tobias ha un “ancora” irreale, che è l’origine della resistenza, la poesia, e Line, che esiste ma è un ideale onirico. Un giorno Tobias scopre che Line è accanto a se, e naturalmente farà di tutto per averla, lì Soldini diventa discreto, stempera il romanticume nella purezza delle immagini, visionarie, che ci accompagnano verso il finale tragico e splendido. Una curiosità, il libro della Kristof termina diversamente dal film, ma entrambi i finali sono sono splendidi e possibili, con la scrittura che può esserci o non esserci come le passioni.