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BRUCIO NEL VENTO regia di Silvio Soldini

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Invia una mail all'autore del commento Morfeo     10 / 10  07/11/2003 10:09:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
È il soldini che preferisco, che racconta con discrezione di infanzie violate, passioni che si aggrappano alle persone, solitudini d’immigrati.
L’autobus che porta Tobias in fabbrica, è quasi un orologio, come quelli che fabbrica il protagonista.
Tutto è avvolto in un grigiofreddo, che sembra senza possibilità di riscatto, ma Tobias ha un “ancora” irreale, che è l’origine della resistenza, la poesia, e Line, che esiste ma è un ideale onirico.
Un giorno Tobias scopre che Line è accanto a se, e naturalmente farà di tutto per averla, lì Soldini diventa discreto, stempera il romanticume nella purezza delle immagini, visionarie, che ci accompagnano verso il finale tragico e splendido.
Una curiosità, il libro della Kristof termina diversamente dal film, ma entrambi i finali sono sono splendidi e possibili, con la scrittura che può esserci o non esserci come le passioni.