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BAARIA - LA PORTA DEL VENTO regia di Giuseppe Tornatore

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JOKER1926     5 / 10  15/09/2010 17:32:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' stato un film irrobustito da una grossa sponsorizzazione e preparato quasi ad arte dalla regia di Tornatore per vincere premi e anche per laureare il regista summa attuale del Cinema italiano, ma in effetti non è cosi…

"Baaria – La porta del vento" inavvertitamente emerge come una pellicola presuntuosa in cerca di un clamore e di un apprezzamento scontato, già conquistato ma non è così…

Tornatore presenta un film che per svariati motivi non può essere stimato a dovere e soprattutto non può competere ad armi pari con altri prodotti della cinematografia, non quella italiana, bensì quella mondiale.
"Baaria" si arresta ad un prezioso lavoraccio tecnico con una fotografia quasi abbagliante che propone un cronico "giallastro" che funge da monumentale rappresentazione della Sicilia zeppa di un sole asfissiante che inonda gli scenari; il lavoro musicale di Morricone è da lodare ma, sempre sul piano prettamente tecnico, il cast è fonte di dubbi e critiche, insomma fra gli attori non figura nessun nome imperioso, cioè cast troppo provinciale con attoruncoli da spot pubblicitari e persino mediaticamente oltrepassati.
La nota dolente enorme è la sceneggiatura, il contenuto della pellicola, è impossibile far durare "Baaria" due ore e trenta minuti, i punti morti sono inevitabili e indigeribili.
La trama ideata da Giuseppe Tornatore è anzitutto troppo comune, tecnicamente il film nasce e si sviluppa intorno a vicende sociali, politica morte, sviluppo e rinascita sociale italiana; vicende clamorosamente prevedibili e bizzarre da proporre ad un pubblico mondiale, praticamente queste tematiche entusiasmano pochissimo e fin troppo ricorrenti nel Cinema italiano attuale; da Tornatore doveva nascere a Parere Personale un film d'autore, ma "Baaria" è troppo palese, davvero poco originale.
Il film appassiona e diverte solo in alcuni frangenti, poi l'idea di strutturarlo in una sorta di "amarcord" con sequenze quasi a versi poetici che si chiudono e si va a capo rigo e una scelta che porta una corpulenta "spezzettatura" narrativa che annoia e rende il film quasi un virtuale album fotografico bello visivamente ma molto prolisso e poco armonioso e fluido da seguire.

"Baaria" è dunque la storia soggettiva delle generazioni siciliane dal Fascismo al comunismo, dalla radio alla televisione, all'amore per la Cinematografia passando per i film di Fellini che influenzarono un popolo, un'epoca…
"Baaria" è pomposo, megalomane e vive il suo momento migliore nel finale che sintetizza l'evoluzione e il cambiamento della Sicilia ma ciò non cancella le enormi pecche del lavoro di Tornatore tracotante e lontano da smodate acclamazioni.