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PRINCESS regia di Anders Morgenthaler

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  25/05/2018 11:40:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi chiedo se al posto di immagini animate Anders Morgenthaler avesse optato per il classico live action (in realtà utilizzato per qualche breve sequenza): probabilmente l'effetto sarebbe stato ancora più devastante. E già, perché i temi trattati in "Princess", uniti ad un'importante dose di violenza, sono parecchio disturbanti, ingigantiti dalla presenza nelle vesti di vittima -ma anche in quelle di insospettabile di carnefice- di Mia, una bambina di appena 5 anni, dirottata al centro di eventi davvero troppo ingestibili dopo essere rimasta orfana.
A prendersi cura della piccola c'è l'amorevole zio August, il quale, ossessionato dal voler seppellire ed eliminare fisicamente il passato di sua sorella, ovviamente madre della bimba, nonché tarlette del porno e di festini a base del tutto è di più, vede scontrarsi la sua richiesta con un mondo fatto di violenze e soprusi, tanto da spingerlo ad attivarsi in prima persona per vendicare le angherie subite dai suoi cari.
Il tratto grezzo e l' elementare utilizzo del colore non inficiano una storia terribile in cui la sofferenza prevale sulla speranza e sull' innocenza dell'infanzia, mai come in questo caso violata.
Quello presentato da Morgenthaler è un mondo di lupi famelici, cui August risponde con il medesimo atteggiamento trascinando in questa odissea mortale l'incolpevole nipote, sino ad un finale senza scampo, struggente per brutalità ma anche per dolcezza, sicuramente arduo a dimenticarsi. La professione del protagonista, ex prete o missionario (non è dato sapere), viene utilizzata più come fonte di profondo attrito tra fratello e sorella, non certo con bigotto intento moralizzatore. Molte le scene d'impatto, quella della piscina è da istant cult.