DarkRareMirko 7 / 10 04/02/2015 00:15:49 » Rispondi Stessi temi (persone disadattate e sfortunate), stessi attori (l'onnipresente Pellonpaa), stessi finali (almeno a volte, o come in questo caso), il cinema di Kaurismaki non è quindi improvvisato.
Breve, abbastanza intenso, continua bene la Trilogia dei perdenti, risultando sullo stesso piano di Ombre nel paradiso ma finendo per essere francamente inferiore a La fiammiferaia.
Discreto, meritorio di visione e poi il regista aveva voluto da sempre fare dei film sulla disoccupazione, altrimenti non si sarebbe sentito a posto con se stesso.