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GATTO NERO GATTO BIANCO regia di Emir Kusturica

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stratoZ     7½ / 10  23/11/2023 15:06:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Kusturica dopo un gran successo internazionale dovuto alle sue opere precedenti si concede uno dei film più scanzonati della sua carriera, non come se gli altri non lo fossero ma quest'opera in questione probabilmente è quella che verte di meno sulla componente drammatica e manca della componente surreale - sebbene ci sia la realtà ad essere già parecchio sopra le righe di suo - andando ad ironizzare simpaticamente ed omaggiando la cultura slava.

La trama di questo film dal nome troppo complicato per scriverlo in lingua originale può sembrare ingarbugliata all'apparenza ma solo per la sarabanda di personaggi bizzarri che inizialmente vengono introdotti, in realtà il plot parla semplicemente di un matrimonio combinato tra una coppia che non si desidera affatto, causato da un debito nei confronti di un gangster, con il figlio di Matko, tale Zare, appena diciassettenne, che dovrà sposare la sorella di Dadan, anche se innamorato di un'altra ragazza.
Dopo un po' di casino iniziale per un'ottima contestualizzazione che fa capire benissimo le attitudini dei personaggi si arriva alla lunga sequenza del matrimonio, che praticamente occupa metà film, in cui Kusturica si scatena tra le sue solite splendide scene di ballo sgangherato a base di musica folk, fisarmonica, papere, mitragliatrici e via dicendo alternando diverse trovate semplicemente geniali, come la svolta che definirei da commedia nera del nonno che decide di fare un ultimo regalo al nipote per evitargli questo matrimonio tanto bistrattato, scena fantastica in cui Kusturica mostra tutta la sua abilità con la camera, virtuosa ed istrionica esattamente come i personaggi del film.

L'ultima parte della pellicola, quando siamo in dirittura d'arrivo addirittura adotta uno stile cartoonesco tra persone incastrate sui tetti, la sposa che si infila dentro un tronco d'albero e lo usa come travestimento per fuggire e il camion del gangster che perde pezzi tra cui uno dei tanti Grga che farà un bel capitombolo proprio da cartone animato, sempre ricordandosi che c'è da cambiare il ghiaccio al nonno in soffitta.

"Gatto nero, gatto bianco" gioca molto allegramente con le usanze gitane, a volte deridendole, a volte omaggiandole, Kusturica si lascia andare ad un film fatto di gioie senza marcare quasi per nulla il dramma di fondo, anche il finale questa volta tende ad essere ottimista, tanto, lo fa integrando un po' dello stile postmoderno al suo già carismatico modo di dirigere, regalando anche belle citazioni ad altre opere cult, oltre a parecchi simbolismi, alcuni magari anche un po' difficili da cogliere per chi non conosce a fondo tale cultura.
Gran bella commedia, parecchio sopra le righe.