Dom Cobb 7 / 10 12/07/2015 21:32:23 » Rispondi Mrs. Brisby, topina vedova del marito Jonathan, deve spostare la sua famiglia prima dell'aratura del fattore del campo su cui vive; tuttavia, il figlio più piccolo, Timmy, è malato e rischia di non sopravvivere al viaggio. Per trovare una soluzione, Mrs. Brisby è costretta a chiedere aiuto a una misteriosa comunità di ratti... Appena lasciata la Disney, l'allora sconosciuto Don Bluth sforna il primo film d'animazione dei suoi nuovi studios, frutto di ben tre anni di arduo lavoro, basato su un libro per bambini che, onestamente, non ho la più pallida idea quanto sia conosciuto. Dalle opinioni che leggo e sento, questo lungometraggio deve aver fatto l'infanzia di parecchie persone, e in effetti, parlando come uno che lo ha scoperto adesso, a un'età decisamente più matura, riesco anche a capire perché. Diciamo che, di tutti i film di Bluth, almeno di quelli degli anni ottanta (i successivi non li guarderei neanche morto), questo è l'unico che mi senta di definire accettabile. Non che gli altri siano brutti, ma per spiegare meglio, lasciate prima che parli di questo NIMH: esso, infatti, ha un sacco di buoni elementi, pur non raggiungendo mai per me lo status di capolavoro. I pregi sono superiori ai difetti, ma non di molto, a cominciare dall'animazione: l'impegno profuso si vede, soprattutto negli effetti speciali di illuminazione e retroproiezione per gli occhi di alcuni personaggi, come Nicodemus e il gufo, ma per il resto è abbastanza standard, un pelino inferiore a quello che la Disney stava producendo all'epoca e, forse, con uno stile ancora un po' troppo anni settanta. Tant'è vero che, oltre a riutilizzare spezzoni di animazione del film stesso,
Quando Nicodemus parla del cattivo, ci viene letteralmente mostrata una scena che avviene solo pochi minuti dopo.
alcuni character design e i movimenti di alcuni personaggi ricordano molto (forse troppo) da vicino precedenti film Disney a cui Don Bluth, guarda caso, ha lavorato.
Il capitano delle guardie è una specie di discount Robin Hood, una delle figlie è la copia della coniglietta bambina di Robin Hood, e uno dei topi corre e saltella come un incrocio fra Bernie e il re Umberto.
Anche la trama, che si basa comunque su una premessa molto intrigante, soffre di uno svolgimento in cui si notano dei buchi alquanto vistosi e non di poco conto,
Insomma, tutti sanno che il cattivo è un pazzo psicopatico e assetato di potere, tutti dicono in continuazione che sta tramando qualcosa, perfino Nicodemus afferma di riconoscere la sua fame di potere, e cosa fanno per fermarlo? Un beneamato ca**o, neanche ci parlano, con lui, quegli intelligentoni; ci credo che, poi, lo stesso Nicodemus paghi con la vita. Inoltre, mi secca il fatto che l'elemento magico non sia neanche spiegato, e che sia proprio quello, non gli sforzi genuini di Mrs. Brisby e dei ratti, a salvare la situazione. Quando si parla di conveniente...
e in cui un po' troppo spazio viene riservato a figure, come il corvo, di scarsa utilità. In particolare, si fa notare la presenza di un cattivo blando e noioso che non ha niente a che fare con tutto il resto, dalla necessità nulla, messo lì solo perché, sembra pensare Bluth, un film d'animazione non è tale senza un cattivo. Ma ci sono due elementi che nobilitano in parte il film, portandolo di fatto a quella buona qualità cui ho già accennato prima: i toni dark e drammatici sono sempre stati una costante dei film di Bluth, e questo non fa eccezione; eppure, qui si ha la sensazione che siano bilanciati meglio con momenti più normali e leggeri, forse perché, a differenza di qualcosa come Fievel o La Valle Incantata, qui hanno più ragione di esistere; forse questi toni vengono un po' troppo estremizzati in un finale in cui la violenza sfiora il sanguinolento più volte,
Si contano uno spiaccicato da un mattone di cemento, un altro dal petto squarciato da una spada e un altro ancora con la schiena trafitta da un pugnale.
ma senza mai spingersi oltre il limite. Inoltre, non posso che applaudire l'elemento più riuscito, ossia la protagonista: per la prima volta in qualsiasi film d'animazione, la figura principale è una madre, il cui unico scopo è salvare la vita al proprio figlio malato. Questo è ciò che da interessamento alla vicenda e un certo vincolo emotivo, merito anche di un'animazione e un doppiaggio originale (la voce è di una tale Elizabeth Hartman) eccellenti. Quindi, in conclusione, questo NIMH non sarà per me il capolavoro che è per altri, ma riconosco alcune sue qualità non comuni, che aiutano a chiudere un occhio su qualche difettuccio di troppo, non ultima quella di essere anche alquanto adulto e maturo. E non è cosa da poco. Chi ama l'animazione dovrebbe vederlo almeno una volta.