The Gaunt 8½ / 10 08/11/2009 00:28:39 » Rispondi E' un film spietato, senza via d'uscita. Il microcosmo di una società repressiva e autoritaria nel suo dogmatismo, leggi e valori che fanno emergere ciò che sarà il macrocosmo della Germania nazista. Haneke affonda il coltello in profondità, con una splendida fotografia in bianco e nero che ne evidenzia il tono sinistro, senza musica e quasi del tutto assente ogni contatto fisico che possa ricordare un gesto di vero affetto. E' un villaggio carico di invidia, rancori e volontà di sopraffazione che saranno i semi della Nascita di una (nuova) nazione, i nastri bianchi si trasformeranno nelle fasce marchiate dalla svastica.
bulldog 08/11/2009 09:48:25 » Rispondi mmm anche tu con questa lettura 'politica'.
Io non credo che Haneke sia così limitato da portar su schermo soltanto il macrocosmo della Germania nazista. Secondo me sei fuori strada.
The Gaunt 08/11/2009 20:46:48 » Rispondi Ha una lettura che può essere ampliata in varie direzioni, ma il punto di partenza secondo me è quello storico/politico che ha determinato una deriva verso il nazismo e allo stesso un monito per la società contemporanea, perchè quel tipo di società non è limitato a solo quel determinato periodo, ma può ripresentarsi anche oggi.
bulldog 09/11/2009 17:39:15 » Rispondi Tu puoi vederla così ma lo stesso Haneke ha dichiarato:
'Il film non tratta di nazismo ma di un modello e del problema universale dell'ideale deviato.'
The Gaunt 09/11/2009 18:25:02 » Rispondi "qualsiasi principio, quando viene assolutizzato, diventa disumano. Che sia un ideale religioso, politico o sociale, quando diventa pensiero unico produce il terrorismo. Una certa educazione e cultura in senso assolutista porta a degenerazioni altrettanto assolutiste, al terrorismo, al fanatismo religioso, al Nazismo, anche se questo mio film non è un lavoro sulla Germania o sul nazismo". (Haneke)
Però è innegabile che nella fattispecie storica del film, le conseguenze sono state quelle...
io eviterei di parlare di nazismo in fondo il film è ambientato nel 1915 i critici devono sempre dare risvolti sociologici anche tu non è vero??
The Gaunt 10/11/2009 00:14:17 » Rispondi Non ho capito dov'è il problema. Non è una questione di essere critici o meno, se un film è in grado di offrire tali risvolti perchè non evidenziarli? Cosa c'entra poi che il film è ambientato nel 1915. Certi fenomeni partono da lontano, non è che un giorno ti svegli e ti ritrovi sotto nazismo o totalitarismi di vario genere così per incanto.
sarà... è che io i film li vedo sempre con un occhio disincantato, senza pormi troppe domande sul significato o sui risvolti sociologici. Nel "Nastro Bianco" ho visto soltanto un eccessivo puritanesimo che via via è andato a degenerare Il nazismo è un pò un pretesto in fondo la malvagità è sempre esistita! Comunque complimenti per le tue recensioni