maremare 10 / 10 01/11/2009 02:11:53 » Rispondi Quasi un trattato scientifico sulle Origini del Male. Haneke firma un film dallo stile rigoroso e splendido come il suo b/n. Ci mostra come il Male venga coltivato in vitro dai Padri e non sembra casuale che il Padre Nostro per eccellenza sia un Reverendo. In un Universo dove il Signor Padre castra e infligge punizioni, la coltura pura della Violenza trova la sua giustificazione, così come l'impunità per un uccellino scannato vivo. Al Signor Padre poco importa cosa i Figli compiono, il Male che infliggono agli altri esseri, a Lui importa solo il rispetto per le Sue regole che non possono essere violate, pena la violazione della intimità fisica e psichica del trasgressore. La differenza tra la tortura del Padre e quella di un qualsiasi sistema dittatoriale appare insignificante, parliamo sempre di Istituzioni. Merleau Ponty nello scritto dal titolo eloquente, “Umanesimo e terrore”, scrive proprio su questo. Per MP al torturatore interessa unicamente violare quello spazio di intimità psichica in cui abitano da sempre paure ancestrali come la morte e, ancora di più, il terrore di un dolore infinito. La tortura istituzionalizzata (famigliare, sociale) riduce in pezzi la rete che ci costituisce come esseri umani. E’ come se il torturatore ci dicesse: “Tu devi morire se non accetti di essere il Figlio che io plasmo, se ti dichiari di un'altra razza, religione o convinzione politica. Tu, ciò che è tuo, tutto ciò che sei stato o in cui hai creduto, tutto questo diventerà polvere”. La certezza indiscutibile e delirante di questa affermazione, procura un’angoscia che è indicibile. Lede una zona di segreto e opacità, un nucleo occulto, cuore di ciò che definiamo come la parte più intima e privata del sé, assediata e invasa nella tortura. Che differenza si può riscontrare tra il Reverendo e il Padre di una Nazione? Nessuna. In un passaggio indimenticabile di “Se questo è un uomo” Primo Levi evoca il momento del suo ingresso al campo di concentramento, l’incontro con il medico che si occupava della sua ammissione, il Doktor Pankov, il cui sguardo trasmetteva il seguente messaggio: "Questo qualcosa davanti a me appartiene a un genere che è ovviamente opportuno sopprimere. Nel caso particolare, occorre prima accertarsi che non contenga qualche elemento utilizzabile". In un Universo lucidamente apolattico come quello di Haneke a salvarsi è un essere ignobile quale il Dottore, mediocre nelle sue perverse debolezze. Il trattato di H è implacabile e oggettivo: alla coltura pura del Male, soppravvive una umanità ritardata, schiava delle proprie debolezze. Noi Figli del Nostra piccola Italia non possiamo che tristemente dare ragione al geniale regista austrico. Le attuali vicende dei nostri politici sono lì a dimostrarlo.
kowalsky 02/11/2009 21:56:02 » Rispondi E' una recensione (bonsai) vera e propria... ma devo ancora vederlo il film e non vedo l'ora... ultimamente non sono fiero delle mie, di recensioni... (my period of transition)
maremare 03/11/2009 00:52:18 » Rispondi umh.. periodo of trans..che? gh.
grazie per i complimenti lucone e vieni nel sito della redazione che c'è da sgobbare :)
kowalsky 02/11/2009 21:56:33 » Rispondi E' una recensione (bonsai) vera e propria... ma devo ancora vederlo il film e non vedo l'ora... ultimamente non sono fiero delle mie, di recensioni... (my period of transition)
kowalsky 03/11/2009 05:47:23 » Rispondi Un titolo di un album di Van Morrison
VincentVega1 01/11/2009 21:24:43 » Rispondi grande maurì, bellissimo commento. film straziante.
ma l'hai visto pure tu alla cineteca di rimini?? io dicevo di morire su quelle poltroncine.
maremare 01/11/2009 21:33:09 » Rispondi eh sì.. ieri sera, tu oggi alle 16?
VincentVega1 01/11/2009 21:44:38 » Rispondi yes, in seconda fila supercompresso. a fine visione oltre che star male per aver visto il film c'avevo pure un mal di schiena allucinante.
"In un Universo dove il Signor Padre castra e infligge punizioni, la coltura pura della Violenza trova la sua giustificazione, così come l'impunità per un uccellino scannato vivo. Al Signor Padre poco importa cosa i Figli compiono, il Male che infliggono agli altri esseri, a Lui importa solo il rispetto per le Sue regole che non possono essere violate, pena la violazione della intimità fisica e psichica del trasgressore."
Un po' estremo, forse. Il Signor Padre non è un aguzzino, ma un blind guardian, accecato da un'autorità che probabilmente anche lui sente aliena. Infatti eruttano a tratti dubbi soppressi sulla strada percorsa. Emblematica la scena del figlio minore che gli regala l'uccellino e lui che prova un senso di oppressione. Il primo uccellino scannato rimane impunito solo per mancanza di prove, non per incompatibilità con il sistema educativo. Per il resto, ottime analogie.
maremare 01/11/2009 11:24:35 » Rispondi Il Signor Padre diventa aguzzino nel momento in cui abusa fisicamente e, sopratutto, psichicamente dei figli (valga per tutti la vera e propria tortura inflitta al figlio maschio).
La mancanza di prove legate allo scannamento mi fa un po' ridere.. non credo fosse difficile scoprire il colpevole per il Signor Padre se solo lo avesse voluto, così come il dono dell'uccellino sostitutivo è estremamente emblematico. Ricordiamoci che era un uccellino libero, che doveva essere liberato alla sua guarigione e invece è un dono (il dono della propria intimità psichica?) che il figlioletto fa al Padre perchè il Padre ha bisogno di carcerati.
Ovviamente prendo il Signor Padre come emblema simbolico di un film molto complesso e metaforico, H non è uno stupido e descrive dei personaggi principali complessi, non certo delle macchiette stereotipate
ci sarebbe da dire molto anche sul personaggio del Dottore, non propriamente elementare, ma poi davvero tolgo a jelly ogni elemento da sviscerare nella sua rece..
Rask 01/11/2009 11:38:39 » Rispondi Ma "uccidere uccelli" e "sfigurare bambini innocenti" è sicuramente incluso tra i tabù del Signor Padre. Avesse colto sul fatto la figlia avrebbe reagito allo stesso modo? chiaramente no. Se si rifiuta di indagare è perché c'è il rischio che sia costretto a includere se stesso tra i responsabili, non è un aguzzino sadico e immorale tout-court. E' più vicino all'ottusità che alla malvagità.
maremare 01/11/2009 11:52:31 » Rispondi non definisco il Signor Padre malvagio, ma uno dei Padri che coltiva in vitro il seme della Violenza. il suo silenzio, la sua cecità come la chiami tu, è un implicito assenso: avvalla i crimini
Rask 01/11/2009 12:19:56 » Rispondi Non li avalla, ne ha paura; gli sembrano così esagerati da significare il fallimento assoluto del suo sistema educativo e della sua gerarchia di valori. Se fossero veri, dovrebbe ricostruirsi da capo.
maremare 01/11/2009 18:09:07 » Rispondi vabbè se anche fosse come dici tu il risultato non cambia
forzalube 06/11/2009 16:59:40 » Rispondi Il film è ricco di ellissi. Come essere certi che la ragazza non sia stata punita per l'uccissione dell'uccello?
Rask 01/11/2009 11:48:37 » Rispondi Sul dono dell'uccello in gabbia: la reazione del padre non mi sembra di felicità per il riottenuto controllo sull'"intimità psichica" di qualcuno, ma di grave turbamento e commozione nel rilevare la disponibilità al sacrificio del figlio minore. Sul fatto che improvvisamente diventi irrilevante che l'uccellino doveva rimanere libero sono ovviamente d'accordo.
maremare 01/11/2009 11:57:23 » Rispondi umh.. su quel tipo di commozione avrei molto da scrivere ma sto uscendo