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IL MALEDETTO UNITED regia di Tom Hooper

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elio91     7½ / 10  15/03/2011 17:27:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di bel cinema che tratti del gioco del calcio non se ne vede molto,quindi Il Maledetto United è l'occasione per vedere un bel film sul calcio,anche se più che lo sport l'importanza è data da altre cose.
Sempre basato su una storia vera questo film dallo stesso regista de Il Discorso del re,e sempre la storia di un uomo straordinario ritratto nel suo momento di maggior difficoltà; in questo caso non si tratta di un re ma di Brian Clough,allenatore strepitoso che ha vinto di tutto con squadre che si potrebbero definire "normalissime"senza volerne sminuire il valore. La sua vicenda è raccontata dal primo giorno di lavoro nel Leeds United,squadra che aveva vinto tutto quello che c'era da vincere grazie anche al carisma del suo ex allenatore Revie,vera e propria ossessione per Clough che si trovò quindi nell'impossibile compito di sostituire quest'uomo che aveva imposto il proprio modo di pensare e la propria tattica nella squadra,compito reso ancora più difficile dal carattere e dall'arroganza di Clough,uomo senza mezze misure che non ci pensava due volte a criticare lo stesso Leeds in precedenza e che una volta giunto come allenatore si ritrova di fronte ostracismo e diffidenza nell'ambiente e nei giocatori; il suo fu un fallimento tutt'ora sotto discussione (lo fece apposta ad assumere quell'atteggiamento disfattista,o fu un vero fallimento?).
Raccontare 44 giorni fatti di sconfitte sarebbe quantomeno noioso e quindi ci pensano i provvidenziali flashback a riportarci indietro di qualche anno,cioé agli anni di Clough come allenatore del modesto Derby County insieme al collega/amico Taylor,e del successo che li investe di lì a poco portandoli dalla seconda divisione inglese addirittura al primo posto della premier. Da qui in poi il film si rivela per quel che vuole davvero essere e cioé non solo una storia di calcio ma di tutto quello che vi sta attorno e in particolare della vicenda di un uomo che impara dai propri errori e riflette sulle proprie amicizie.
Clough è l'esempio perfetto per la sua arroganza associata al telento fuori dal comune e alla spontaneità che lo hanno contraddistinto in vita; il ritorno sui propri passi e l'ammissione dei propri errori è quello che interessa al regista,che intesse una trama con frequenti tuffi nel passato in cui il calcio funge solo da sfondo (fondamentale,per carità).
La regia è stilisticamente rigorosa e mai fuori posto ma ancora una volta supportata da una prova enorme del cast e di Sheen,un Brian Clough affascinante e supponente ma che riesce a farsi amare e a farci capire i propri sentimenti dietro la maschera di allenatore presuntuoso.