Clint Eastwood 6½ / 10 28/12/2011 18:43:59 » Rispondi E' piuttosto anonimo quest'ultimo titolo di Amenabar, regista che c'ha sorpreso molte volte al punto da considerarsi una garanzia. Qui lo è ancora, ma un po' meno. Il racconto procede come dovuto e l'ambientazione fa presto a notarsi per le riprese in grande, ma lo stile è fin troppo hollywoodiano e l'approccio mira abbondantemente su certi sentimentalismi che si vedono spesso nelle fiction o nei film di bassa lega. Infatti delle volte si ha la sensazione che è proprio un film tv a puntate per la banalità delle riprese e poco studio della messinscena; luoghi comuni e prevedibilità nei svolgimenti.
- Ma chi era ? - Era uno schiavo una volta ... (Aspasio lo schiavo di Ipazia, forse il personaggio più affascinante dell'intero film, sicuramente il più saggio)
Un dialogo/una scena banale ma che comunica più di ogni altra frase elaborata e che secondo me racchiude il senso del film - la libertà dell'individuo sotto ogni punto di vista.
La triste vicenda di Ipazia poteva benissimo essere proposta come un documentario alla SuperQuark con tanto di ricostruzioni, ottenendo lo stesso risultato.