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AGORA' regia di Alejandro Amenabar

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draghetta1989     7 / 10  03/05/2011 10:07:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi ha colpita molto questo film; non è un capolavoro ma il tema trattato è interessantissimo e spinge ad una serie di riflessioni sul binomio religione-progresso non indifferenti. ciò che più mi è piaciuto nel modo in cui è stata girata questa pellicola è che per una buona volta si è messa da parte la retorica per effettuare una rappresentazione più sincera in cui ad esempio le religioni sono poste tutte sullo stesso livello, permettendo di notare come tutte in fondo,nessuna esclusa, abbiano per molti secoli impedito all'uomo di esprimersi e di gettare le basi per quel progresso che sarebbe potuto arrivare molto prima.
Hypazia, donna geniale del IV secolo dopo Cristo matematica, filosofa e astronoma che anticipò di circa 1000 anni le teorie di Galileo è vittima del fanatismo, del potere religioso e del clima di terrore che la chiesa ha sempre creato intorno a se per assoggettare e schiacciare gli uomini e il libero pensiero in nome di una "volontà di divina" che in realtà altro non ne mai stata se non la mera volontà dell'uomo stesso di sentirsi potente e pure legittimato; legittimato anche ad uccidere. E' appunto molto interessante questa contrapposizione presente nel film tra il desiderio di conoscenza e di innovazione incarnato nella bella ma intelligente filosofa e il bigottismo maschilista ottuso e fanatico dei religiosi, peccato però che la questione non sia stata approfondita come invece avrebbe dovuto, specie nei tratti caratteriali dei personaggi che rimangono piuttosto abbozzati e anche nelle teorie di Hypazia di cui si sono approfondite solo quelle astronomiche e in modo anche un pochino defilato, mentre quelle filosofiche hanno il tempo che trovano. avrei preferito che si lasciasse perdere le situazioni sentimentali, che poi tra l'altro potrebbero anche essere romanzate per quanto ne so, e trattare meglio le altre questioni. E' cmq un buon film con una ricostruzione scenografica perfetta e attori all'altezza con alcune scene davvero evocative che colpiscono come macigni, per esempio il finale straziante nella sua "follia",meschinità ed empietà e la distruzione della biblioteca di Alessandria tanto vergognosa quanto controproducente per tutto il sapere millenario che vi era custodito.