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AGORA' regia di Alejandro Amenabar

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The Deep Ocean     9 / 10  21/08/2010 01:13:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Sinesio, voi non mettete in discussione quello in cui credete. Voi non potete, io devo."
Queste parole danno solo una pallida idea dell'immenso valore e spessore della figura di Ipazia. Una donna che è stata in grado di anticipare le rivoluzionarie scoperte di Galileo, Copernico e Kepler (Keplero è italianizzato). Di diversi secoli. Ipazia è una figura importantissima della storia: grandissima filosofa (e lei era una vera filosofa, poichè "amava la conoscenza"), geniale scienziata e astronoma dalle incredibili capacità, Ipazia era una donna davvero fuori dal comune. Ipazia. E Ipazia non viene neanche citata dai libri di testo, è una cosa scandalosa.

Ma ora veniamo al film.
Questo titolo ci propone un ritratto di ciò che era Alessandria d'Egitto, il fulcro della conoscenza del tempo, con la sua immensa biblioteca. A volte sfugge un po' dai margini, ma tutto sommato riesce a essere abbastanza fedele. Agorà ha il grande pregio di offrire numerosi spunti di riflessione ed è impossibile non fermarsi a pensare dopo la visione del film. Innanzi tutto ci sono alcune figure chiave, nel film. L'immensa Ipazia, Davo il suo schiavo perdutamente innamorato, incapace di resistere alle tentazioni e capace di une grande pietà, il vescovo Cirillo, disumano e spietato, ossimoro in parola e atto, il prefetto, incapace di prendere una decisione e assumere una posizione definitiva.
E poi ci sono tutti gli altri personaggi, di contorno, ma ugualmente umani. Perchè di questo in fondo tratta il film, dell'umanità. In senso stretto, e in senso lato. L'umanità, folle e delirante, a parte qualche rara eccezione, capace solo di seguire le folle (scusate il gioco di parole) e i leader più folli di loro. E l'umanità, l'umanità dei personaggi che sono distrutti da questa violenza e, tuttavia ammirati ed estasiati dalla perfezione logica dell'universo.
Poi il regista ci dà una descrizione molto veritiera della cristianità. Disincantata, crudele e fredda, ma veritiera descrizione. Una cristianità ossimorica, che parla di misericordia e fratellanza, e poi è capace delle peggiori atrocità.

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Ipazia, martire della scienza, riceve un omeggio in questo film, degno di essere visionato da tutti, un film che ci regala immagini di rara bellezza e ci fà pensare, cosà non da poco al giorno d'oggi.
Assolutamente immensa l'attrice protagonista, bellissima e perfettamente immersa nella parte di Ipazia, personaggio davvero complesso, che ha potuto riprendere vita grazie alla sua splendida interpretazione.