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AGORA' regia di Alejandro Amenabar

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Macs     7½ / 10  23/05/2010 21:48:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ricostruzione alquanto romanzesca della vita di Ipazia, filosofa scienziata vissuta ad Alessandria d'Egitto a cavallo tra quarto e quinto secolo d.C. Amenabar si prende moltissime licenze rispetto alla verità storica (ad esempio: lo schiavo Davo non esiste storicamente, la morte di Ipazia non viene fatta risalire direttamente al vescovo Cirillo, per finire con la licenza più grande: si avanza l'ipotesi che Ipazia abbia anticipato la rivoluzione copernicana, cosa tutta da dimostrare), ma se lo spettatore se la sente di tralasciare questi aspetti, diciamo che il risultato si fa apprezzare: ottime le ambientazioni e la colonna sonora, magistrale la Weisz in un ruolo non semplice, e poi il grande merito del film è il coraggio di raccontare e dare dignità a un personaggio semisconosciuto, per certi versi "scomodo", ma di grande spessore morale e scientifico. Anche se inventato, bello il finale "minimalista" con il gesto di Davo che non fa di Ipazia una facile eroina e non strappa la lacrima (la tentazione era forte), ma che ritraendo la serena accettazione che Ipazia fa del proprio destino, rende un omaggio ancora più sincero e sentito alla grandezza del personaggio.
frine  26/05/2010 02:16:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo: il finale, anche se storicamente poco attendibile, è valido e
convincente, almeno dal punto di vista cinematografico. Davo non è un personaggio storico, ma chi sa, un Davo sarebbe potuto esistere.
Beninteso, Ipazia rimane un'eroina, esaltata da una sorta di 'agiografia' pagana (Damascio) che si contrapponeva ad un Cristianesimo intollerante e perfino totalitario. Solo Giustiniano avrebbe addolcito la ferocia dei despoti cristiani del Basso Impero.