caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

AGORA' regia di Alejandro Amenabar

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Rask     8 / 10  16/05/2010 13:05:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Amenabar decide di subordinare l'accuratezza storiografica alla sicurezza delle idee e ha buon gioco, finché lo spettatore glielo consente.
Con Agorà esplora la coesistenza (attualissima) di diverse fonti di 'verità' in un'unica cultura, firmando ben più di uno sterile manifesto antidogmatico. Due atteggiamenti fondamentali: l'Ipse dixit, il principio di autorità proprio delle religioni, che nasce dall'atto di fede nella verità rivelata e ammette come unico grado di libertà l'interpretazione (mai consapevole e foriera di conflitti) contro la sudditanza alla logica e ai fatti, che costringe una continua revisione della propria immagine del mondo e che deve discendere da sguardi vergini, senza filtro, di una purezza ben incarnata nell'eterea Ipazia. I due paradigmi epistemici sono destinati a un'inconciliabilità di principio, nonostante i goffi sforzi di certa parte della cultura contemporanea. Tuttavia l'uomo è complesso, e anche Agorà vive di personaggi stratificati. Il vescovo Cirillo e il parabolano Ammonio rappresentano un dogmatismo non banale, che reinterpeta le scritture in funzione delle istanze violente proprie del corredo genetico primitivo ("Sono stato perdonato, ma io non sto perdonando" - "Solo Dio può permettersi di essere così clemente"); il padre di Ipazia, che ha conosciuto la potenza della logica, ma si arrende per debolezza senile a decisioni di compromesso, pentendosene poi in un momento di lucidità; o il prefetto Oreste, uomo intelligente e impudente, ma lontano dal demone della conoscenza che scorge stupito nella filosofa e che si consegna alle esigenze della politica, tormentato da un conflitto più umano che filosofico; lo schiavo Davo, figura tra le più complesse, che avverte il potere della scienza ma non riesce a venirne a capo, sospinto da correnti passionali e desiderio di identità. Si convertirà dolorosamente al cristianesimo, incantato da un gioco di prestigio di Ammonio, ferito da Ipazia e bramoso di elevarsi dal ruolo di schiavo in una democrazia dei Cieli che finalmente sembra alla portata. E infine Ipazia, donna libera in una società in cui la parola rivelata sembra obbligarla al silenzio, che vive con illuminante precisione l'avventura dello scienziato di tutti i tempi, sedotto dalle forme pure e dalla semplicità, ma schiavo dei fatti ("e se ci fosse una spiegazione più semplice dei cerchi su cerchi di Tolomeo?"). Un elemento stabile, nella storia della scienza. Da Copernico alla teoria delle stringhe (in cui ci si chiede perché la natura non abbia scelto la forma più semplice, toroidale, per compattificare le 6 dimensioni extra) il duello tra simmetrie, estetica e verità è un tratto costante della vita scientifica. Costituendo insieme un punto di netta lontananza dall'atteggiamento dogmatico: la purezza delle forme si rivela spesso una guida, ma mai ciecamente seguita, lungo la via della conoscenza; lo scienziato dev'essere completamente libero, anche dai suoi vincoli estetici: la musica delle sfere che avvertiva Einstein è ben evidente, ma dev'essere tenuta a distanza di sicurezza.
Agorà è tutto questo. E con chiarezza che alcuni hanno percepito didascalica mette in guardia dalla violenza intrinseca delle fonti di verità non-scientifiche. Violenza che si manifesta ancor più pericolosamente che nei periodi di guerra, in quelli di pace.
Pasionaria  16/05/2010 14:58:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Agorà è tutto questo. E con chiarezza che alcuni hanno percepito didascalica mette in guardia dalla violenza intrinseca delle fonti di verità non-scientifiche. Violenza che si manifesta ancor più pericolosamente che nei periodi di guerra, in quelli di pace."


Ti adoro

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Rask  16/05/2010 15:21:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gh.
annibalo  30/05/2010 13:18:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
allora buttiamo la demografia che si fonda su quel tipo di fonti
Rask  30/05/2010 16:13:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con chi parli?
bulldog  21/05/2010 11:51:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Molto esauriente.

'E con chiarezza che alcuni hanno percepito didascalica mette in guardia dalla violenza intrinseca delle fonti di verità non-scientifiche. Violenza che si manifesta ancor più pericolosamente che nei periodi di guerra, in quelli di pace.'

Stasera me lo andrò a vedere, da quanto hai scritto prevedo una netta insufficienza(ma non è detto) che cercerò di motivare nel commento.

Byez.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  21/05/2010 11:54:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì ma se ci parti così prevenuto ti perdi tutto il gusto di vedere il film a mente sgombra.
bulldog  21/05/2010 14:07:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non parto prevenuto, però se i contenuti son quelli di cui ha parlato Rask non credo possa piacermi.

Poi ripeto, non è detto anche perchè rask spesso vede cose inesistenti(es avatar) :-)
Rask  21/05/2010 15:12:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inesistenti = non rilevate da te.

A proposito della violenza della "verità" rivelata.
bulldog  21/05/2010 16:35:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero, dimenticavo che Cameron è oltre che un grande regista, anche un grande semiologo e filosofo.
gerardo  20/05/2010 12:43:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non poteva esserci commento più lucido. Attento ai parabolani.
Rask  20/05/2010 14:44:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Temo più i paraboloidi.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
gerardo  20/05/2010 15:51:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  16/05/2010 16:38:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Te l'avevo detto io.
Rask  16/05/2010 17:01:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma tu lo dicevi solo per Rachel Weisz, che è comunque un valido motivo.