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I PUGNI IN TASCA regia di Marco Bellocchio

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gianfry     9 / 10  12/04/2011 17:51:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I PUGNI IN TASCA
Primo Grande film di Bellocchio e primo grande attacco cinematografico alla borghesia. Vero manifesto generazionale dove follia e ideologia politica si fondono l'una con l'altra per diventare unica e sublime forma di espressione. "I Pugni in Tasca" è una discesa irreversibile nei meandri della pazzia, psicologica e sociale. Una famiglia alla deriva e portata all'annientamento, dove manca completamente la figura del padre, sostituita da quella del primogenito Augusto (Marino Masè), a cui la madre cieca dà il "riconoscimento" economico-sociale e che dovrebbe ristabilire l'ordine in casa. Ma ad Augusto interessa soltanto sposarsi e lasciare al più presto quel luogo fatiscente. Per questo appare come l'unica persona a non essere contaminata dalla dilagante ondata di follia genetica che invade gli altri membri della disfunzionale famiglia: il più piccolo dei fratelli, Leone è ritardato ed epilettico, la sorella Giulia ( Paola Pitagora) è evidente che ha problemi e in più è legata incestuosamente al fratello Alessandro (Lou Castel), vero personaggio d'impatto nel film, anche lui epilettico e schizofrenico. Violento e continuamente infastidito dalla situazione famigliare, Alessandro deciderà di eliminare proprio la madre e il fratello minore, veri ostacoli, secondo lui, del buon funzionamento della famiglia... Estremamente moderno per i tempi, sia per linguaggio che per momenti da vero "pugno" allo stomaco, il film a mio parere non è invecchiato per niente. Dimostrazione ne è il paragone con un'altro film, però attuale: "The Living and the Dead" (2006) di Simon Rumley, che per tematiche sulla disgregazione dei nuclei famigliari ha molti punti in comune. E' interessante notare anche come l'interpretazione di Lou Castel, durante le sue crisi epilettiche, riportino alla mente quelle di Daliah Lavi ("indemoniata" ne IL DEMONIO) di Brunello Rondi, di soli 2 anni prima.
Dimenticavo la fantastica colonna sonora del grande Morricone, vera lintania funebre e tenebrosa!