julian 7 / 10 18/09/2012 02:30:02 » Rispondi E ti pareva che non mi spuntavano gli Smiths e un architetto fallito col sogno nel cassetto (toh, pure lui ha una sua teoria sulla città ideale e riesce persino a disegnarla su un braccio). David Briar prima di me dice bene: è una commedia romantica che cerca di apparire a tutti i costi anticonvenzionale, ma ricade inevitabilmente negli stereotipi della controparte alternativa. L'errore sta nell'accanirsi ad evitare le convenzionalità, che per loro natura avvincono i film romantici così come gli action, ma anche l'arte e la vita. L'uomo continuerà sempre a ripetersi nelle sue forme di espressione e, logicamente, lo farà sempre di più col passare del tempo; il punto è colpire nel segno con quella storia, una qualsiasi raccontata mill'altre volte, che abbiamo a disposizione. Ragazzine che vi state sperticando in adorazioni per questo film, mi rivolgo a voi: guardate Harry ti presento Sally - un'altra storia d'amore qualunque sia chiaro - e mettete a confronto. Non ne faranno più altri come quello.
Ah si scusate, mi son lasciato prendere. Il film che stavo commentando per l'appunto è 500 giorni insieme, e il paragone con Harry è la solita bestemmia idiota da cinefilo che vuole far vedere che ne sa di più. Il film cmq è piacevole, girato in modo sfizioso, belle musiche di facile presa e un sincero discorso sui biglietti d'auguri che approvo. La particolarità sta nel presentarci il protagonista e mostrarci
e nel costruire tutto il film su questo inganno, che ovviamente si fiutava da lontano, insieme al finale prevedibile fin nei minimi particolari. In effetti,
il fatto che Tom conosca un'altra ragazza proprio nel giorno del colloquio di lavoro, che guarda caso si chiama Luna, e che dopo questo il film finisca con la schermata che azzera i 500 giorni e riparte da 1 in una cartolina piena di luce, è molto scontato e banale.
Tutto sommato si poteva recuperare ancora qualcosa in credibilità se si fosse sentito il titolare dello studio dire, in maniera seccata: "si la assumiamo, ma solo come stagista, perchè non abbiamo bisogno di piccoli fottut.i creativi che si sentono genietti e vogliono pure essere pagati per le loro case volanti".