caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

(500) GIORNI INSIEME regia di Marc Webb

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
isaber     7½ / 10  17/08/2011 14:01:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è difficile, quando per un film si sceglie un tema come l'amore, riuscire a mostrare qualcosa di innovativo e diverso. Ci riesce, in parte, Marc Webb, che con questa opera firma il suo primo lungometraggio. Un esordio piuttosto interessante per le scelte stilistiche operate, che probabilmente devono molto alla sua precedente esperienza in campo di video musicali.
Il titolo originale è un gioco di parole, che in quello italiano purtroppo si perde, tra la parola summer, nel senso della stagione che evoca per eccellenza il sole, l'allegria e la spensieratezza, e il nome della protagonista, Summer (che nella versione italiana diventa Sole).
Il film racconta la storia, narrata dal punto di vista del ragazzo, tra Tom e Sole, una storia che dura 500 giorni. Siamo a Los Angeles. Tom è un ragazzo laureato in architettura ma , non avendo trovato lavoro in quel campo, è impiegato presso una ditta che produce biglietti d'auguri. Sole viene assunta come assistente del capo di Tom. I due si incontrano e per Tom è immediatamente colpo di fulmine. Sole invece, scettica nei confronti dei rapporti "impegnativi", accetta di frequentarlo perchè lo trova interessante, ma mette in chiaro fin da subito di non volere una relazione seria. Questa pesante limitazione sembra tuttavia passare in secondo piano: i due si divertono e stanno bene insieme, Tom è sempre più innamorato e anche Sole sembra essere presa, finché la rottura porta a un epilogo piuttosto inaspettato. Parlando della rottura fra i protagonisti non ho affatto svelato il finale. Perchè la caratteristica più originale del film è questa: l'intreccio non rispetta la fabula. Vale a dire: un simpatico contatore segnala all'inizio di ogni sequenza in quale giorno della storia ci troviamo. Il film inizia proprio dal giorno n. 488, quindi quasi prossimo alla fine, per poi saltare al 1°, al 31 e così via. Senza seguire in modo canonico l'inizio della storia, la sua progressione, fino alla separazione, il regista pesca tra i momenti più significativi del rapporto, facendola risultare più vivace e accattivante. Il contatore è solo una delle trovate che differenziano (500) Giorni Insieme da una commedia sentimentale qualsiasi. C'è per esempio un intelligente utilizzo dello split screen, che dividendo lo schermo in due metà ci mostra, da un lato, come si sarebbe dovuto svolgere un incontro secondo le aspettative di Tom e, dall'altro, com'è invece la realtà. In alcuni momenti la fotografia si trasforma in animazione, coerentemente con la passione mai sopita di Tom per l'archiettutura, che lo spinge a ridisegnare la città come la vorrebbe. Così, per visualizzare la tristezza del ragazzo, la fotografia della scena si trasforma in un disegno in bianco e nero, che lo vede piccolo e solo tra gli alti palazzi della city. Sempre in accordo con lo stato d'animo di Tom, questa volta felice per aver conquistato Sole, la città intera diventa il set di un musical, con tutti che ballano e cantano mentre lui si reca al lavoro.
La commedia risulta ben riuscita, scorrevole e piacevole, quasi mai banale. Anche se il tema trattato non è, in fondo, originale: lui e lei si incontrano, lui e lei si mettono insieme, lui e lei hanno delle divergenze, lui e lei si separano. I personaggi sono però molto ben caratterizzati. Da una parte abbiamo Tom (Joseph Gordon-Levitt), un ragazzo a posto, con un lavoro che detesta, un sogno nel cassetto, un tipo romantico che crede nel destino, nell'amore che dura per sempre, uno convinto che Il laureato sia il film che meglio esprime cosa sia l'amore e che ascolta le melodie degli Smiths. Dall'altra parte abbiamo Sole (Zooey Deschanel), ragazza attraente e piena di vita, che sembra illuminare la vita delle persone che la incontrano. Disillusa dal divorzio dei genitori e, forse, da una delusione d'amore di cui non parla, Sole cerca dalla vita il divertimento, la leggerezza. Dichiara di non credere nell'amore e di non volersi impegnare con Tom, anche se durante il loro rapporto inizierà lentamente ad aprirsi e a dire a lui "cose che non aveva mai detto a nessuno". Due caratteri forti come protagonisti vanno forse a discapito dei personaggi che fanno da cornice, leggermente abbozzati e un po' stereotipati, ma che comunque funzionano: i due amici di Tom, quello sfortunato in amore e quello eternamente fidanzato con la stessa ragazza, più una sorellina che parla e si comporta da adulta, più matura e cinica del fratello maggiore.
Quello di cui parla veramente il film di Webb non è propriamente l'Amore, ma come questo sentimento può venire vissuto da persone diverse in base alle loro convinzioni. Parla di come le persone possono ingannarsi, incastrarsi da sole nelle situazioni, come fa Tom, costruendosi un destino su misura e convincendosi che è quella l'unica persona che può renderle felici. O come si inganna Sole, che si preclude a priori ogni coinvolgimento, per poi scoprire che questo è impossibile, che davanti a un certo tipo di rapporto non ci si può nascondere dietro l'etichetta "amici". Il regista sembra astenersi dall'esprimere un giudizio sul comportamento dei suoi personaggi, limitandosi a suggerire, soprattutto nel finale, che a dispetto degli arrovellamenti, dei propositi e delle convinzioni, dei piani e delle strategie, quello che alla fine determina tutto è il caso.