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SONGS FROM THE SECOND FLOOR regia di Roy Andersson

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K.S.T.D.E.D.     7½ / 10  30/07/2010 12:04:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il ritorno, dopo più di 20 anni, dietro la macchina da presa del regista svedese presenta una struttura narrativa identica al più recete "You, The Living", ossia parentesi di vita dipinte all'interno di totali attraverso una telecamera che non si concede neanche il benché minimo movimento. Nonostante abbia visto prima "You, The Living", quest'ultimo l'ho trovato più ripetitivo rispetto alla pellicola in questione. "Songs From The Secondo Floor", infatti, appare molto più convincente nel rappresentare quella processione di morti viventi che secondo il regista è l'umanità, sfruttando meglio l'aspetto ironico (che aiuta ad evitare la noia della ripetitività narrativa) insito personaggi quanto meno grotteschi che popolano la pellicola. Alcune sequenze, inoltre - v. il coro funebre o il sacrificio della bimba, per la serie "è il caso di farli crescere se ad aspettarli c'è solo questo?" - sono particolarmente notevoli e riescono a comunicare in maniera fin troppo chiara il vuoto esistenziale a cui Andersson fa riferimento. Come degli zombi, la gente si limita ad andare avanti, non si sa bene dove ma si va avanti:

"Beloved be the ones who sit down"