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MARRONNIER regia di Akira Kobayashi

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Ciaby     10 / 10  21/05/2009 20:58:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Difficile commentare e analizzare un film come "Marronnier". Un'opera che sulla carta appare un horror convenzionale, una sorta di miscela orientale di "La Maschera Di Cera" e "Dolls", ma che in realtà è ben altro.
Innanzitutto si può tranquillamente dire che non si vede un film horror così originale, sfacciato, sperimentale e grottesco negli ultimi tempi. Se basta pensare al fatto che è stato realizzato con un budget rasente lo zero, lo stato di culto dell'opera s'innalza notevolmente.

Come giustamente afferma la recensione del film di asianfeast.org, l'opera viene definita come "Un crogiuolo che turba lo spettatore, che si lascia trascinare come Ofelia nelle acque di un fiume di invenzioni digitali, effetti sonori cacofonici".
Un horror che si pone alla perfezione tra raffinatezza e sporcizia, con quel suo andamento pedreste, le inquadrature amatoriali e una fotografia risibile, ma al contempo elegante: gli ambienti quasi rococò, gli splendidi vestiti delle protagoniste, le bambole stesse e delle invenzioni visive che farebbero rabbrividire (in senso buono) persino Lynch.

Non aspettatevi alcuna trama ben delineata, però: cogliere tutti gli aspetti narrativi di MARRONNIER è quasi impossibile, perchè è così ricco di invenzioni, così sfaccettato, così rivoluzionario da offrire inserti, articolazioni, fino a bollire letteralmente il cervello dello spettatore: bambole assassine, donne trasformate in cera, feticisti di bambole, donne annegate nella follia, stalker...

La recitazione è piuttosto piatta e poco riuscita, ma le ragazze (tutte stupende) hanno carisma da vendere e si muovono alla perfezione in un'ambiente immagnifico. Le scene splatter, seppur realizzate a costo zero, sono assurdamente efficaci: il sangue schizza e colpisce come un pugno allo stomaco. all'improvviso lo spettatore si trova davanti a teste mozzate, occhi evirati, braccia che si spezzano e un quarto d'ora finale di violenza, si mal fatta, ma ben più elettrizzante e grottesca di un qualsiasi slasher americano.

Tratto da un manga di Junji Ito, insieme a Hideshi Hino il più famoso autore di kowai manga (manga horror) dalle cui storie sono stati tratti un gran numero di film (basti pensare a "Tomie", che ora raggiunge il vertiginoso numero di 8 capitoli cinematografici, o a "Scarecrow", "Long Dream", "Love Ghost" e il più famoso "Uzumaki"), "Marronnier" è stato diretto da Hideyuki Kobayashi, geniale creatore di bambole alla sua prima opera cinematografica ed è stato recitato da artisti underground nipponici: autori di manga, scultori e lo stessi Junji Ito.

P.S. : su internet le recensioni positive su questo film sono ben poche. Io posso solo dire che è un film che si ama o si odia, può essere da 1 o da 10. Chi è abituato al puro cinema convenzionale odierà quest'opera con tutto il cuore, chi ormai ha visto di tutto e vuole nutrirsi di epilessia pura non potrà che adorarlo.


CITAZIONE: Gli uomini non capiscono i sogni delle donne! Non riusciranno mai a capirli!