Aletheprince 7 / 10 13/09/2009 23:30:17 » Rispondi Quest'opera di Lenny Abrahamson m'ha ricordato il "Bubble" di Sodenbergh. Anche in questo film la solitudine, il monotono incedere dei giorni, la desolazione dell'uomo emarginato, emergono in tutta la loro drammaticità, tratteggiate come sono con tinte lenti di una quotidiana ripetitività. Ed anche in questo caso il dramma finale non è altro che una denuncia per una condizione sociale da relitto, che nella sua silenziosa quanto ingenua e flebile esistenza, lancia un inascoltato appello d'aiuto verso i propri simili.