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ROUNDERS - IL GIOCATORE regia di John Dahl

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JOKER1926     6½ / 10  16/01/2012 02:15:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trattando temi colmi di adrenalina, come quello del Poker, lo spettatore presta facilmente attenzione.
Concetto e sviluppo di esso, ovvero del Poker, che converge nell'ideale del gioco di azzardo. Se questo famigerato gioco di carte si avvale del pretesto e della virtù di esser basato sull'abilità e al contempo, oggetto di "critica" e discussione, nel Poker esiste la fortuna.
Ma, in una fattispecie prettamente tecnica/cinematografica, avventurarsi in analisi specifiche di questo gioco potrebbe distogliere efficacia dal succo del discorso che, dopotutto, non è quello di parlare delle carte bensì quello di parlare del film, de "Il giocatore".

In definitiva rifacendoci alla nostra prefazione possiamo dedurre che il solo plot, ovvero quella trama, quella infarinatura superficiale del contenuto della pellicola, basta a indirizzare il film sui binari dell'entusiasmo e della tensione. Qui con il prodotto della regia americana di Dahl si ha la sensazione di giocare in un contesto sporco ove si intravedono con facilità e inquietudine i presagi dell' incontinenza del gioco che può, nella fattispecie de "Rounders" significare sberle, perdite economiche e fughe. In pratica in questa parte si rischia la vita.
In effetti la regia, oltre alle solite spettacolarità che il cinema odierno impone, porta avanti, discretamente, il "fenomeno" del gioco d'azzardo, ma contemporaneamente il tutto risulta esser messo sul piatto (richiamo certamente non casuale!) con uno spiccatissimo senso di disinvoltura che non vuole criticare il giocatore, ma in sostanza, solo rappresentarlo e fotografarlo nella sua situazione; il finale ad esempio, non segue la logica della condanna, ma quella dell'istinto e della speranza, perni ingombranti nella mente di qualsiasi giocatore.
"Rounders" risulta esser accettabile e riscuote le maggiori positività sul ritmo, sugli attori e sulla poliedrica fotografia che riesce a mimetizzarsi a seconda degli scenari. Se convince il soggetto non convince, allo stesso tempo, lo sviluppo che sembra gironzolare troppo su se stesso senza mai affondare in una verticalizzazione narrativa. Allora la stessa sceneggiatura si ferma in superficie proponendo, più che altro, motti e dialoghi che funzionano solo come elisir di amplificazione intorno al gioco del Poker; in "Rounders" la storia mette in risalto qualche passaggio un po' incongruo e, se non inverosimile, perlomeno sopra le righe, chiedetelo al protagonista che si vede fregato da chi dovrebbe esser un "amico". La rottura del sentimento fra Mike e la ragazza è un altro punto un po' generico, poi se vogliamo girarla sulla visione che il giocatore, per amor e per malattia del gioco è pronto a rinunciare a tutto, bene, questa è un' altra storia, anzi, un'altra mano!
pakoesse  18/01/2012 18:06:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti per il commento,
trovo molto veritiero il fatto che
il contesto del poker sia il perno
principale intorno al quale ruota
l'intrattenimento di questo film
JOKER1926  18/01/2012 18:12:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie, alla prossima pakoesse.

JOKER1926