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DIECI PICCOLI INDIANI (1966) regia di George Pollock

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     8 / 10  14/10/2014 13:11:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dieci invitati in un castello da un misterioso padrone di casa, che non si palesa, ma elimina uno ad uno.

Un mare di registi si sono ispirati al capolavoro di Agatha Christie, chi più chi meno.
La storia del cinema abbonda di citazioni, che siano parodistiche (la più nota delle quali è certamente l'ottimo "Invito a cena con delitto") o di struttura (non si contano i thriller "ad eliminazione").
Per quanto riguarda l'alta fedeltà (o quantomeno l'intenzione di essa), si possono individuare diverse pellicole che utilizzano il romanzo come soggetto e che giocano a mutarne alcune variabili: ambientazione, omicidi, soluzioni...
Questa è la versione, datata 1965, ad opera di George Pollock: uno che con la Christie ci aveva già avuto a che fare, e anche splendidamente (vedere filmografia). Delle variazioni sul tema, l'unica cui si può qui accennare senza rovinare il gusto della visione è quella dell'ambientazione: la vicenda infatti si svolge in un isolato maniero d'alta montagna.

E' inutile girarci intorno: una storia così ben ideata fornisce già dell'ottimo materiale di partenza. Si aggiungano un regista capace e un cast importante, in cui figurano giganti come Mario Adorf, Leo Genn, Dennis Price e Stanley Holloway.
Vero è che alcune scene e comportamenti risultano un po' forzati (è comunque cinema anni '60), e che la delineazione dei personaggi rimane ad un livello piuttosto superficiale, ma un approfondimento in tal senso avrebbe diluito eccessivamente la pellicola.

Il film invecchia molto bene e coinvolge lo spettatore in una complessa sfida d'indagine. Invece di premiarne la fedeltà al romanzo, è forse più corretto valutare il film in sé. Valutazione che non può che essere ampiamente sufficiente.