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INTERVISTA COL VAMPIRO regia di Neil Jordan

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Italo Disco     8 / 10  30/07/2013 22:41:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Horror di serie A, che non disdegna puntatine grottescamente basse, come quando Lestat sgozza un ratto e lo dissangua sopra un bicchiere di cristallo. Ma più che dell'orrore puro, Jordan si dimostra più interessato all'erotismo, riuscendo bene a trasmettere, inquadratura dopo inquadratura, un alto tasso di sensualità allo spettatore. Infatti i vampiri vengono rappresentati oltre che come dei predatori assassini anche come dei rapaci bisessuali in cerca di nuovi compagni/e: o in maniera "allegrotta" come Lestat, o in modo malinconicamente straziante come Armand, per carità non è una cosa nuova, nella filmografia vampirica ci sono già stati non-morti più o meno ambigui prima di questa pellicola, ma qui, pur non mostrando niente di esplicito, l'adrenalina sessuale si fa spazio con poderoso impeto, sotto questo punto di vista maggiormente rispetto a DRACULA DI BRAM STOKER di Coppola. La componente orrorifica non dico che venga lasciata in secondo piano, anzi, ma non c'è molto di nuovo, i vampiri sono sul livello classico, dormono dentro le bare e odiano il sole ma in compenso non odiano l'aglio e il crocefisso non ha nessuno effetto su di loro. Effetti speciali molto buoni, sangue non troppo, ma questo era assodato visto che si tratta di una produzione di una certa consistenza. Cast di stelle di bellocci anni 90 al loro massimo splendore, l'anno è veramente quello giusto, bisogna dire che sono stati tutti bravi, difficile dire chi sia stato il più brillante. Di tanto in tanto la mano pesante del regista si fa sentire, con qualche abbassamento di "pressione ritmica" del film. Colonna sonora nella norma, niente di chè. L'idea, del libro prima e del film dopo, d'intervistare un ultracentenario per poi mostrare la sua vita passata mi sembra ripresa da PICCOLO GRANDE UOMO.