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AMBIGUOUS regia di Toshiya Ueno

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  10/05/2018 10:24:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La piaga del suicidio in Giappone è purtroppo sempre molto diffusa, come allo stesso tempo l'attrazione per il sesso, affrontato con bizzarra attitudine tra il rifiuto (più pudico che bigotto) e l'ossessione morbosa.
Buona quindi l'idea di Toshiya Ueda di puntare l'obiettivo su queste tematiche, per ragioni diverse considerate scabrose, utilizzando il sesso, si badi bene, proprio l'atto sessuale senza particolari risvolti romantici, per sfuggire l'idea di farla finita, di abbandonare un mondo che non sembra offrire nulla di positivo.
Il sesso visto come liberazione ovviamente provocatoria, qui offerto sotto forma di pinku eiga quindi senza eccessive ostentazioni, ma con un punta piccante alla lunga un po' noiosa nel susseguirsi di immagini pruriginose alternate alle vuote vite dei protagonisti.
Cinque per l'esattezza i personaggi in ballo: un artigiano senza obiettivi, un cameriere depresso, un' aspirante pornostar, una donna vessata dal marito e una studentessa dedita alla prostituzione con uomini maturi. Si troveranno per darsi la morte, ormai involucri organici svuotati di ogni gioia, che dalla carne traggono, forse per l' ultima volta, o forse per gli anni a venire, l'unico motivo per mettere in dubbio il loro desiderio di ammazzarsi. Messa in scena minimale e pensieri affidati a scritte sovraimpresse caratterizzano questo lavoro in cui intimità carnale e scavo psicologico forniscono una connotazione più delicata di quanto si possa pensare, unendo il voyeurismo spicciolo ad un' indagine esistenziale asciutta eppure realisticamente cesellata.