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SACRO E PROFANO regia di Madonna

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5 / 10  16/06/2009 19:18:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In casi come questi è difficile stabilire se un film è brutto a priori perchè non possiede certo le finalità del risultato artistico ma il film di Madonna è comunque brutto a prescindere. Eppure non va assolutamente ignorata la sua finalità.
Quale? Un film smaccatamente Camp infarcito di filosofie esistenziali più o meno ordinarie ("Inferno e paradiso sono due facce della stessa medaglia", "siamo nella stessa barca di mer..."), un furbo veicolo promozionale (per i Gogol Bordello, sempre che ne avessero bisogno) di ironizzare velatamente sulla funzione "privata" della sig.ra Ceccone (l'adozione ai bambini orfani africani per es.) e soprattutto (la cosa migliore del film) diventa un'allegorica invettiva moderna pro e contro i ricatti morali del pop business.
Ma guardacaso il finale ricorda troppo quello di "Shortbus", bellissimo film dove la funzione "estrema" aveva però un suo senso, una sua direzione... gioiosa e decadente insieme.
Il tutto guidato dal leader dei G. Bordello che veste i panni di un Borat filosofico e sadomaso o del Shane McGowan dei tempi d'oro (i fasti dei primi Pogues).
Nel caleidoscopio domesticoetnicobondage di M. c'è un guazzabuglio retrivo che mette insieme Kierkegaard e Jarmush, Delikatessen e Britney Spears, Andy Warhol e Striptease. E lo stesso leader della band che è forse più predicatorio che trasgressivo.
Il film purtroppo non è così "profano" come vorrebbe essere, ma almeno va riconosciuto, nella sua mediocrità, il tentativo (in parte fallito) di manipolare arti e umori diversi, dai più bassi istinti "popolari" ad altri più nobili