caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NEL PAESE DELLE CREATURE SELVAGGE regia di Spike Jonze

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
edo88     8½ / 10  05/12/2009 01:54:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel paese delle creature selvagge non è un film per tutti.
Non che sia difficile da capire o troppo estremo. Anzi, al contrario racconta la semplice storia di un bambino e delle fantasie che lui stesso si crea per rifugiarsi dai propri problemi.
E' la fantasia l'elemento che potrà non far piacere il film. E' una fantasia non alla Harry Potter e men che meno alla Il signore degli anelli. E' una fastasia più grossolana, spiccia e sporca, così come la vediamo su pellicola (e la fotografia è elemento essenziale del mondo immaginario che vediamo; ruvida ma capace di essere bellissima ed avvolgente).
Max si immagina le creature che pochi bambini si immaginerebbero. Un mondo fatto di natura selvaggia e quasi violenta. Un mondo che Max potrà tenere in pugno e comandare (la costruzione della nuova dimora delle creature) ma che sarà specchio delle sue indecisioni e dei suoi tormenti (le lotte tra le creature).
Sulle creature, che altro non sono che metafore della vita di Max (più o meno volutamente, questo non so anche perché non ho letto il libro da cui è tratto), si è forse scelto di concentrarsi un po' troppo nel raccontare questa storia (ma va detto che la WB deve aver inciso non poco in fase di montaggio).
Nonostante questo difetto (si doveva, per me, dare più spazio alla famiglia di Max e un po' meno alle creature e alle loro lotte), il film mescola abilmente scene d'azione con scene più cupe e altre drammatiche.
Pilastro della pellicola è sicuramente l'esordiente Max Records. Quando si dice "casting perfetto": mai un bambino è stato più convincente su pellicola. Diciamo che se la gioca con Haley Joel Hosment de Il senso senso e pochi altri. La sua è una parte ovviamente importantissima e il viso del bambino, così come la sua fisicità, esprimono al meglio tutti i suoi sentimenti. I comprimari non sono da meno: Catherine Keener è una garanzia, peccato per le poche scene a lei dedicate, ma un fortissimo finale. Le creature sono magnificamente animate e i loro visi più espressivi di quel che si possa pensare.
Apporto fondalmentale alla pellicola è dato, oltre che dalla fotografia già menzionata, anche dalla colonna sonora e dal buon montaggio.

Un film che non si limiterà a farvi sognare; vi commuoverà e vi darà la sensazione di voler urlare al mondo, come bambini.

Detto questo non lo consiglio a tutti, men che meno ai più piccoli.