caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NEL PAESE DELLE CREATURE SELVAGGE regia di Spike Jonze

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
jack_torrence     6 / 10  11/11/2009 13:13:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per un film che ottiene o voti altissimi con entusiastiche lodi, oppure rifiuto e voti bassissimi da "chi non l'ha capito", io vorrei esprimere un giudizio solo apparentemente di sufficienza, in realtà una media fra aspetti del film che meriterebbero voti ben più alti (intorno all'8) e limiti intrinseci, o difetti di base che, se il film non fosse l'originale, coraggiosa, "alternativa" opera che è, farebbero precipitare il giudizio.
Da 8 sono tutti gli aspetti "tecnici" laddove contribuiscono a generale l'umore del film (soprattutto la fotografia crepuscolare, e la musica).
Sul significato del film, che arriva (e anche in maniera molto semplice), non mi soffermo: è stato molto bene descritto da altri. La solitudine dell'infanzia, il senso di incomprensione e di lontananza dagli affetti principali (madre, sorella). Unica nota che aggiungo, e che non è stata finora adeguatamente considerata: l'assenza del padre, che invece rappresenta un elemento enorme nella vita di Max, e riemerge, a mio avviso, con grande potenza nel suo rapporto con Carol (l'indizio sta nel fatto che Carol lo fa re, e che lui nella sua stanzetta ha un mappamondo che gli è stato donato dal padre, "questo il mondo di cui tu sei signore").
La malinconia di cui è intriso il film traduce in maniera estremamente verace la malinconia di cui può essere intrisa l'infanzia (il protagonista di questo film vive una situazione del tutto analoga a quella vissuta dalla protagonista del film "Coraline e la porta magica", film per il resto diverso sotto quasi ogni punto di vista).
Il film è inusuale e originale, in una maniera che però è al contempo un limite oltre che un pregio. D'accordo, non è solo film per l'infanzia ma film sull'infanzia... Trovo che questo film possa essere benissimo inteso e recepito, da un bambino, anzi forse molto meglio di quanto lo possa intendere un adulto! Ma un bambino faticherà ad amarlo (e un film per bambini è riuscito solo se viene amato dal suo pubblico!), perché rappresenta troppo lo specchio dei suoi turbamenti e delle sue tristezze, anziché dei suoi entusiasmi e delle sue fantasie (che un bambino vuol vedere realizzate sullo schermo...).
D'altra parte, come film adulto sull'infanzia, paga lo scotto di essere scritto e diretto "alla maniera" di un film per bambini, con situazioni ripetitive che annoiano anche l'adulto che ne sta cogliendo il senso. Troppi e troppo lunghi gli episodi di gioco, di lotta, le battaglie, l'impegno nella costruzione del fortino: una parte centrale eccessivamente estesa cui un adulto non può aderire con piena partecipazione emotiva, perché ad essere rappresentati sono passatempi al 100% tipici dell'infanzia.
Nei 60 minuti centrali del film l'adulto insomma non credo possa evitare di provare noia e torpore.
Sono questi i limiti intrinseci forse più della storia, del plot di partenza.
A parte tali "limiti", non vedo reali "difetti" di sceneggiatura, tranne forse il sospetto che il film, se fosse accorciato a una durata da mediometraggio (non più di un'oretta di durata), avrebbe forse potuto guadagnare molto in efficacia e tenuta.
Commovente il finale, dalla corsa di Carol alla bellissima frase materna di KK ("ti mangerei da quanto ti amo" - e lei l'ha tenuto in bocca per nasconderlo, e ciò assomiglia a una metafora del parto, come ha scritto qualcuno!) fino agli sguardi finali con la madre. Perfetti.
forzalube  11/11/2009 17:37:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me questo è il commento migliore che ho letto sul film.
jack_torrence  16/11/2009 12:25:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
hey...grazie!