Beefheart 6½ / 10 04/03/2012 21:11:26 » Rispondi Drammone con sfumature horror non del tutto convincente. Lars von Trier viola per l'ennesima volta il decalogo del suo Dogma '95 infarcendo la pellicola di suoni, musiche, luci, filtri, artifici ottici, omicidi e brutture varie, per confezionare un'opera suggestiva ed evocativa che riflette sull'elaborazione del lutto, la depressione, l'espiazione e la sua fisicità. Peccato che il tutto risulti spesso eccessivamente ermetico, metafisico, onirico, confuso, a scapito di immediatezza ed efficacia. Tecnicamente ineccepibile per uso del rallenty, luci, fotografia in generale; buona l'interpretazione degli unici due attori, azzeccati ed a proprio agio anche nelle esplicite scene di sesso. Non mancano un paio di errori (vedi spoilers) ma a mio avviso il difetto più grande è appunto la ridondante gratuità di simbologismi di alcuni passaggi. Nel complesso è comunque un film molto forte, sicuramente affascinante per gli appassionati, probabilmente troppo duro, eccessivo e delirante per tutti gli altri.
All'inizio mentre i coniugi copulano si vede che ad un certo punto fanno cadere una bottiglia d'acqua dal comodino urtandola con un piede, l'immagine seguente però mostra la bottiglia in caduta ma dalla parte opposta del letto
Quando lei, sul treno, immagina di trovarsi nel bosco, si vede percorrere il sentiero che porta alla casa transitando davanti alla tana della volpe da sinistra a destra, mentre poi, quando i due percorrono realmente lo stesso sentiero, nella medesima direzione, il transito davanti alla tana della volpe è da destra a sinistra