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ANTICHRIST regia di Lars Von Trier

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Guy Picciotto     8½ / 10  05/09/2011 19:29:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cupissima visione di Von Trier, un regista che non ho mai veramente tanto amato, tranne il the kingdome del 1994 e appunto questo antichrist che considero senza ombra di dubbio il suo migliore dato che pare abbia smosso davvero le acque e spero che continui fino all'autodistruzione su questi sentieri inimicandosi tutta l'industria mefistofelica giudaica cinematografica internazionale.
La situazione della razza umana non è che sia così incoraggiante, i cicli vichiani lasciano i tempi che perdono….."il caos regna", verità facilmente confutabile, se pensiamo che perfino Spinoza disse che è impossibile che l'uomo non sia parte della natura e possa non subire altri mutamenti diversi da quelli che si possono conoscere mediante la sua sola natura, e dei quali egli è causa adeguata, la potenza , mediante la quale le cose singole, e quindi l'uomo, conservano il loro essere, è la potenza stessa di Dio / Satana e quindi della natura , non in quanto è infinita, ma in quanto è il tutto, quindi la potenza dell'uomo in quanto si esplica mediante la sua essenza attuale, è parte dell'infinita potenza, cioè dell'essenza di dio, OSSIA DELLA NATURA

la protagonista dice:
"La natura è il tempio di satana"
Questo secondo me è il fulcro dell'opera, la natura vista come esito puramente malvagio, e l'atto sessuale che è uno dei momenti clou nel quale questa natura animale ed umana si esplica è impura senza se e senza ma, il piacere sessuale stesso si origina da fantasie che sono violente, raccapriccianti, grottesche, oblique…direi folli per non dire fantasiose, la protagonista si taglia il clitoride per espiare (lascia di fatto cadere il figlio proprio al culmine dell'orgasmo).

Come diceva anche il primo Freud, ci sono forze pulsionali che sono al servizio della morte, non solo della vita, queste pulsioni di morte, la cui meta è la soppressione di ogni tensione energetica e il ripristino di uno stato inorganico, e il drammatico dualismo tra vita e morte, le pulsioni hanno un carattere regressivo, ovvero la tendenza a ripristinare uno stato anteriore, la scoperta di questo carattere regressivo della pulsione, insieme all'individuazione delle pulsioni d morte spinse Freud a formulare una paradossale concezione monistica secondo al quale tutte le pulsioni che operano nella vita umana sono pulsioni di morte.
Queste pulsioni sono perciò destinate a dare la falsa impressione di essere forze che tendono al cambiamento ed al progresso, mentre, in realtà, esse cercano semplicemente di raggiungere un antica meta seguendo vie ora vecchie ora nuove, ogni cosa che vive muore per cause interne, tornando allo stato inorganico allora bisogna anche avere il coraggio di dire come fecero sia Feud che Lacan che " la meta di ogni vita è la morte e nient'altro".

In questo quadro alle pulsioni di auto conservazione viene assegnato il compito di garantire all'organismo il suo cammino verso la morte, l'organismo desidera inconsciamente solo di morire a modo suo.

Oltre il dualismo vita / morte Von Trier analizza il dualismo maschile/femminile; solamente facendo fuori la parte femminile il protagonista nelle battute finali torna in pace col mondo, in quanto ha superato il dualismo, l'apollineo si è disfatto del dionisiaco, ha imparato a provocare dolore, il dualismo si è risolto. Dafoe ora uomo libero le dà fuoco come si faceva con le fattucchiere. Ma non sono d'accordo con Von Trier che vede nella donna il dionisiaco e nel maschio l'apollineo, secondo me è sballata questa credenza e la storia delle arti lo dimostra.
Spero per Von Trier che si tratti solo di esigenze di copione e nient'altro.

Così quando l'esercito femminista di donne senza volto , streghe giustiziate al rogo colpevoli di tentare di sovvertire "l'ordine divino delle cose" (oggi più che mai in epoca di deregolamentazioni e di neoliberismo giacobino femminista massonico), viene giù dalla collina, Dafoe ci passa quasi attraverso con lo sguardo e quasi non fa più caso a loro, quasi come un castrato, quasi come si sia davvero liberato.

"A questo buio dentro noi femmineo e la luce del giorno disastro"
anthony  05/09/2011 20:06:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il commento è scritto davvero bene.
Sono d'accordo anche si stia vivendo, tutti noi, in un tempo di mercifcicazione mentale e psicologica messa in atto dal Sionismo Globale, capitalizzato e capitalizzante; una sorte di mercato dell'uomo e della sua anima: Pasolini docet.

Sul fatto che Von Trier abbia affibiato alla donna il "dionisiaco" e all'uomo l'"apollineo" ..è stata una semplice scelta ed esigenza di copione..lo stesso regista l'ha dichiarato.
Guy Picciotto  10/10/2011 15:43:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
più che dal sionismo globale Anthony, io direi dai pochi oligarchi della ricchezza e della valuta, il sionismo è un invenzione così come lo fu il terzo reich per permettere a queste poche famiglie la speculazione in termini sempre più estesi e globali tutto sommato....si potrebbe sostituire alla parola sionismo il nome di un casato qualunque che fattura ogni anno come i vari Soros (ebrei), Buffett, Rothchild (ebrei) e la verità non solo non cambia ma è ben più di facile lettura di quanto faccia certa carta straccia stampata servile al nuovo ordine globale.
Detto questo...ovvio che la penso allo stesso tuo modo riguardo la "mercificazione".