caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

ANTICHRIST regia di Lars Von Trier

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  26/10/2009 13:14:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come pronosticabile Il ritorno di Lars Von Trier non lascia indifferenti.L’egocentrico regista danese realizza un’opera figlia di un periodo difficile,in cui crisi di panico e depressione hanno messo a dura prova la mente e il fisico dell’autore.Visto da qualcuno come una sorta di lavoro terapeutico, atto ad esorcizzare i demoni dell’inconscio, “Antichrist” è un film mediante il quale Von Trier esprime concetti molto particolari,interpretabili come mera provocazione o come punto di vista sincero( e un poco farneticante).Il dubbio rimane e perdura,dedurre realmente cosa passi per la geniale testa del regista è impresa ostica.A noi poveri spettatori,vittime inermi delle folli manipolazioni mentali e delle immagini cruente che nulla risparmiano all’immaginazione, non resta che osservare e provare ad interpretare gli eccentrici simbolismi miscelati con una storia di dolore e perdita,a sua volta indirizzata da una pagina buia del nostro passato,in cui donne accusate di stregoneria venivano torturate e massacrate in nome di convinzioni astruse che Von Trier non rinnega.Anzi,indica la donna come essenza maligna per eccellenza, mossa dalle leggi della natura e inserita nell’ideale contesto boschivo dell’ Eden( il riferimento alla colpevole Eva non è per nulla velato),scatenerà ciò che porta per indole con sé,ossia il caos,in un luogo che ,nome a parte,di paradisiaco non ha nulla.
Un Von Trier misogino?può darsi…anche se la figura più discutibile è quella maschile,il terapeuta ben interpretato da Willem Dafoe, presuntuoso,cinico e arrogante crede di aiutare la moglie disperata pur non avendone le capacità.Cerca di manipolare a suo piacimento la situazione ma in conclusione ne rimane vittima,se del male insito nella bravissima e sofferente Charlotte Gainsbourg o di una sorta di vendetta attraverso la quale espiare il senso di colpa e ribellarsi all’ingombrante marito non è dato sapere.Più probabile che Dafoe sia Von Trier sotto mentite spoglie,un uomo che tenta di capire e a volte soggiogare un mondo che gli è alieno,per il quale prova tanto timore al punto tale da mortificarne l’esistenza con l’aberrante gesto dell’automutilazione.
“Antichrist” è a mio parere un film molto personale,poggiante sulle paure che infestano la mente dell’autore,il quale si dimostra divino nel prologo, in cui offre dieci minuti di cinema d'altissima classe,proseguendo con buon ritmo e notevoli spunti ,forse eccedendo solo nella ricerca dello scandalo gratuito e della figura allegorica.Ne esce comunque un’opera destabilizzante,oscura e deprimente,un delirio all’interno del quale è molto facile precipitare.